Guerra in Ucraina, ultime notizie.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha definito i Paesi dell’Ue “vassalli degli Stati Uniti” per il loro sostegno incondizionato all’Ucraina, facendo notare al Vecchio Continente che “Washington ha più da guadagnare da un conflitto pianificato e attuato“. Il suo attacco agli States è poi proseguito con l’accusa di essere “un Paese che non rispetta il principio di uguaglianza né quello di sovranità degli Stati“, in quanto “si considerano al di sopra di tutto e tutti”. Infine, l’ultima stoccata: “Abbiamo prove che ci sia lo zampino di Washington dietro al sabotaggio del gasdotto Nord Stream“.
L’altra grande novità di giornata è rappresentata dall’avanzamento russo in Donbass: una foto pubblicata dal leader Evgenii Prigozhin, mostra il gruppo paramilitare russo Wagner, in posa davanti alla scritta “Krasna Hora”, un villaggio situato due chilometri a nord della periferia di Bakhmut, nell’Oblast orientale di Donetsk, baluardo della resistenza ucraina nelle aree separatiste.
Guerra in Ucraina, il gruppo Wagner si avvicina a Bakhmut
Guerra in Ucraina, vediamo gli ultimi bollettini pubblicati dalle rispettive delegazioni militari.
Mosca comunica 78 attacchi nelle ultime 24 ore e la distruzione di in sistema missilistico terra-aria ucraino Osa-AKM vicino a Krasnyy Liman. Passi in avanti dell’esercito sono segnalati anche in direzione di Kupiansk e Krasnolimansky, mentre sono stati respinti gli attacchi aerei tramite droni e Himars nella regione di Donetsk, tra i villaggi di Pavlovka e Ugledar. Altro fronte caldo è quello di Kherson, dove i russi hanno colpito l’edificio che ospita l’amministrazione militare ucraina nella città.
Kiev notifica un nuovo attacco contro le infrastrutture critiche dell’Ucraina, senza però precisare dove, e parla di bombardamenti in 11 villaggi disseminati tra Lugansk e Donetsk: molti nomi sono ricorrenti, a cominciare da Bakhmut.
Passiamo ora ad analizzare le novità sul fronte diplomatico internazionale.
Olivier Veran, portavoce del gabinetto francese guidato dal presidente Macron, ha sottolineato che “la Francia non sta conducendo una guerra contro la Russia, ma sostiene l’Ucraina nel suo tentativo di ripristinare la propria integrità territoriale“. Precisazione che fa seguito a una dichiarazione in cui il capo dell’Eliseo ha definito “inaccettabile” la vittoria russa nell’operazione speciale.
In Moldavia la situazione rimane delicata dopo le dimissioni del primo ministro avvenute pochi giorni fa. L’ambasciatore russo nel Paese ha espresso preoccupazione per l’intenzione di Chisinau di rinunciare al suo status di neutralità, dopo che la presidente Sandu ha dichiarato di essere pronta a esplorare l’ipotesi dell’ingresso nella Nato.
Infine, il ministro dell’Interno tedesco Nancy Feser ha chiesto una sistemazione più equa dei rifugiati ucraini nei Paesi dell’Ue: nello specifico, ha citato la disparità tra i dati della Polonia (dove sarebbero 1,5 milioni) e la Spagna (160 mila).