Notte di sangue alla periferia di Roma dopo a poche ore di distanza si sono verificate due sparatorie: la prima in ordine cronologico è avvenuta all’Infernetto, nei pressi di Castel Fusano, la seconda a Casal Morena, nell’area dell’aeroporto di Ciampino.
Sono quattro i feriti complessivi: marito e moglie, vittime dell’agguato dell’Infernetto, e due amici di 27 e 21 anni, gambizzati nel blitz della Morena.
In entrambi i casi gli inquirenti seguono la pista del narcotraffico, visti i precedenti penali di alcuni dei soggetti coinvolti nonché della dinamica che fa intuire un possibile regolamento di conti.
Roma, notte di sangue in periferia: la dinamica delle due sparatorie
Vediamo ora la ricostruzione nel dettaglio delle due sparatorie avvenute quasi in sincrono alla periferia di Roma.
Partendo dalla più recente, ossia quella di Casal Morena, l’episodio si è verificato intorno alle 22 in via dei Sette Metri, la principale arteria del quartiere. Vittime dell’agguato un 27enne e un 21enne, con il più grande che ha avuto la peggio: secondo quanto appurato dal referto medico, sarebbe stato raggiunto da un paio di proiettili, di cui uno conficcato a pochi millimetri dal complesso sanguigno del femore. E’ vivo per miracolo.
La squadra mobile indaga sul suo passato, nel quale sono registrati alcuni precedenti per reati minori. I residenti della zona, allarmati dal rumore degli spari, hanno immediatamente chiamato gli agenti, i quali hanno trovato sul posto una situazione che ha richiesto l’immediato trasporto in ospedale.
Purtroppo non sembra facile capire in maniera esplicita i motivi del gesto e come mai i due giovani fossero degli obiettivi sensibili. Entrambi infatti si sono rifiutati di rispondere alle domande degli inquirenti, probabilmente per timore di essere “puniti” per la collaborazione con le forze dell’ordine. In ogni caso, è plausibile che fossero pesci piccoli del mercato locale della droga.
Risalendo di qualche ora d’orologio, è più semplice ricostruire la dinamica che ha coinvolto marito e moglie in viale Castel Porziano, all’Infernetto. Ad assistere alla scena da far west il bambino di appena un anno, miracolosamente illeso. Anche in questo caso i precedenti dell’uomo hanno aiutato gli agenti a farsi una prima idea: il 48enne è infatti reduce da un lungo periodo dietro le sbarre dopo aver cercato di uscire dalla guerra tra i clan della camorra. Da Napoli si era dunque spostato nella Capitale, ma il suo passato ha fatto capolino dopo quasi vent’anni. I sicari potrebbero essere in due, ma il movente e i probabili mandanti rimangono ancora un mistero. Certamente il clima sul litorale romano è tutt’altro che sereno.