Elezioni Regionali Lazio e Lombardia, i dati sull’affluenza di domenica 12 febbraio.
Il dato drammatico secondo il primo aggiornamento delle ore 12 è quello dell’affluenza: nel Lazio ha votato il 26,3% degli aventi diritto (nel 2018 votò il 66,55%), in Lombardia il 31,78% (percentuale più che dimezzata rispetto a cinque anni fa, 73,2%).
Va anche precisato che nella tornata elettorale del 2018 si votava su un unico giorno.
Domani, lunedì 13 febbraio, urne nuovamente aperte dalle ore 7 alle ore 15.
Elezioni Regionali, nel Lazio affluenza al 26,3%
Elezioni Regionali Lazio, ultime notizie.
Come detto, la percentuale di votanti supera di poco il 26% con il dato di Roma che traina la media ponderata nettamente verso il basso. Molte figure di spicco della politica, tra cui il primo ministro Giorgia Meloni, il leader di Azione Carlo Calenda, il capo dei pentastellati Giuseppe Conte e il senatore Maurizio Gasparri, si sono recate alle urne per esprimere la propria preferenza.
Scorrendo i dati provinciali aggiornati alle 19, Frosinone è quella con l’affluenza più alta al 26,4%: seguono Viterbo (24,5%), Rieti (24,2%) e Latina (23,2%). Crollo clamoroso a Roma, che alle 23 registra un misero 23,82%, circa un terzo del dato del 2019 (69,11%), ma tutti i capoluoghi hanno dati più che dimezzati rispetto al 2018. Circa 4,8 milioni gli elettori attesi. Scorrendo i municipi, i quartieri centrali e la Garbatella sono quelli maggiormente frequentati, mentre l’area Delle Torri è la più desolata.
Sulla base della legge elettorale regionale, la nuova giunta sarà composta da 51 consiglieri: 40 seggi vengono assegnati tramite il metodo proporzionale, 10 per garantire il criterio di governabilità e l’ultimo è spettante al candidato vincente.
Elezioni Regionali, in Lombardia affluenza al 32%
Elezioni Regionali Lombardia, ultime notizie.
Anche al Nord l’affluenza è piuttosto scarsa, benché leggermente superiore nonostante una popolazione di aventi diritto superiore (circa 7 milioni). A Milano il dato di mezzogiorno segna 32,65%, sostanzialmente dimezzato rispetto al 2018 (68,39%). Il municipio 3 (Lambrate e Città Studi) in testa, il municipio 1 (ossia il centro storico) in coda con un distacco del 5%. Vediamo ora i risultati delle altre province aggiornati alle 19:
- Bergamo 30
- Brescia 29.2%
- Como 25.2%
- Cremona 28.6%
- Lecco 29%
- Lodi 30,5%
- Mantova 25,8%
- Monza 28,3%
- Pavia 25,2%
- Sondrio 22,8%
- Varese 27,6%
Consueta foto di roto al seggio per i candidati: Fontana, Moratti e Majorino hanno votato nelle prime ore del mattino e attendono ora di conoscere i primi exit poll.
In Lombardia la legge elettorale prevede la nomina di una forbice di consiglieri compresi tra 46 e 58: oltre al presidente regionale eletto, sono nominati il primo candidato non eletto, e i restanti posti sono determinati dalla percentuali di consensi della coalizione (44 seggi con meno del 40%, fino a 56 se si supera la soglia del 78% di preferenze).
Il Comune di Milano ha deciso per le giornate di voto di istituire una fila unica per i votanti con l’obiettivo di abbattere le discriminazioni di genere e non disincentivare il diritto di voto delle categorie transgender.