Continuano a tener banco in casa Juventus la questione relativa alle intercettazioni che hanno dato luce all’inchiesta Prisma. Nuovi e continui sviluppi arrivano dalle telefonate intercorse dai vertici della dirigenza bianconera nelle passate stagioni. Uno degli affari che hanno più destato scalpore fa riferimento alla trattativa con il Barcellona nell’estate del 2020. Lo scambio alla pari che vide Arthur passare in bianconero e Pjanic arrivare in Spagna fu caratterizzato dalla pari valutazione che fu attribuita ai cartellini dei calciatori. I 75 milioni di euro crearono, all’epoca, un’importante plusvalenza per le casse di entrambi i club. I dubbi maturati all’epoca sui costi dell’operazione Arthur-Pjanic riemergono prepotentemente dopo le intercettazioni pubblicate questa mattina dal Corriere della Sera e che vedono coinvolto l’ex direttore finanziario Mario Re: “Ma tu pensa, uno come Arthur, che per farti la plusvalenza Pjanic hai pagato 75 milioni. Cioè era palese no? Che non fosse uno da quella cifra lì”. Parole che pesano nell’economia dell’inchiesta che vede coinvolta la Juventus. La penalizzazione di 15 punti potrebbe essere solo l’anteprima di un quadro ancora indefinito.

Il caso Arthur ma non solo: le ombre sulle intercettazioni di Arrivabene

Riguardo alla poca trasparenza sui conti del club, è stato pubblicato lo stralcio di un’intercettazione dell’allora amministratore delegato Maurizio Arrivabene. L’ex dirigente bianconero, inibito per due anni al pari dell’ex presidente Andrea Agnelli, aveva dichiarato il 19 ottobre 2021: “Ci sono cose che mi fanno accapponare un po’ la pelle, ti dirò perché poi ci saranno anche delle decisioni da prendere. Una cosa riguarda i parametri Uefa. Perché dai calcoli che abbiamo fatto noi siamo assolutamente fuori dai parametri, però può esser che ci siamo persi qualcosa. Devo dire che è un problema del sistema calcio complessivo, non solo di Juve; io sono rimasto devo dire allibito; la Federazione parla di cambiamenti solo ora dopo il vostro “intervento”, mi chiedo dove fossero prima”. Le ultime intercettazioni pubblicate saranno vagliate dal gup a partire dal 27 marzo, quando i difensori di dirigenti e club potranno al contrario contestualizzare i discorsi e fornire la loro versione. Arrivabene era al telefono con Stefano Cerrato, direttore finanziario della Juventus che risponderà: “La società rispetta i parametri Uefa per l’iscrizione alla Champions 2022/23, ma con quelli attuali non potrebbe iscriversi all’edizione 2023/24”.

Le parole del direttore sportivo Cherubini

Nei documenti, anche una telefonata del direttore sportivo della Juventus Cherubini che difende la linea societaria: “E’ un tema talmente delicato stabilire il valore di un calciatore, a distanza di anni che lo faccio non è facile, però purtroppo siamo entrati l’anno scorso nel mirino per avere fatto una serie di operazioni determinate anche da acquisti, da scambi, e quindi sembrava che fossero operazioni così costruite più su valori economici che non su tecnici. In realtà abbiamo fatto delle operazioni interessanti anche dal punto di vista tecnico”.