Gli attivisti di “Ultima Generazione” sono tornati a colpire ancora, imbrattando la sede del Consiglio della Regione Toscana con della vernice lavabile.

Il motivo di questo gesto, come hanno spiegato sui social, è dovuto agli eventi estremi che hanno colpito la Regione nell’ultimo anno, causati dai cambiamenti climatici.

L’attacco degli attivisti alla sede del Consiglio della Regione Toscana è avvenuto nella mattinata di oggi, 12 febbraio 2023, intorno alle 8.15.

Poco dopo, sono arrivate sul posto le pattuglie della Polizia locale che hanno fermato e identificato i responsabili di questa iniziativa di protesta.

Perché gli attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato con la vernice la sede della Regione Toscana?

Del gruppo di “Ultima Generazione” fanno parte diversi attivisti e attiviste che hanno già precedentemente organizzato delle azioni di disobbedienza civile non violenta per sollecitare il Governo a mettere in campo delle misure che contrastino il cambiamento climatico.

L’organizzazione ha rivendicato l’azione di protesta compiuta questa mattina in Toscana, spiegandone i motivi con queste parole:

Mentre si continua a distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica con temi come quello dell’autonomia differenziata, i rapporti ufficiali ci dicono che le attuali politiche dei governi, comprese quelle della Regione Toscana, sono insufficienti per centrare l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale sotto 1.5° C, e ci stanno invece portando a un catastrofico aumento di 2.5. La Regione Toscana rappresenta lo Stato sul territorio. Nel 2021 sono stati investiti più di 40 miliardi di euro in sussidi ambientalmente dannosi, SAD“.

Al centro delle critiche rivolte dal gruppo di “Ultima Generazione” alle politiche governative vi sarebbe soprattutto la questione del rigassificatore di Piombino, il cui funzionamento, per gli attivisti, incide negativamente sugli eventi climatici.

Ecco quali sono i dati che hanno spinto il gruppo di “Ultima Generazione” a dare avvio all’azione di protesta in Toscana:

Nel 2022, in Toscana gli effetti del cambiamento climatico sono stati pesanti: a causa della siccità a Pistoia ed Empoli, è stato vietato di usare l’acqua per scopi diversi da quelli domestici; le ondate di calore, che hanno provocato nel 2022 migliaia di morti in Italia, tra giugno e agosto hanno avuto picchi a Firenze, Grosseto, Pisa, Prato, causando a luglio a Firenze un aumento della mortalità del 43%. Lungo la costa nord della Toscana nel 2022 si sono verificati 23 eventi estremi, di cui 15 casi di trombe d’aria, con 4 morti, diversi feriti ed ingenti danni. Nell’area urbana di Firenze 11 eventi estremi tra allagamenti, danni per pioggia alle infrastrutture e danni da trombe d’aria“.

Qual è l’obiettivo della campagna “Non Paghiamo il Fossile” di Ultima Generazione?

Il gesto di protesta compiuto contro la sede della Regione Toscana va ad inserirsi tra le azioni messe in atto contro l’abuso di combustibili fossili.

La campagna “Non Paghiamo il Fossile”, infatti, è un’iniziativa di Ultima Generazione che è stata lanciata nelle scorse settimane con l’obiettivo di unire le forze con movimenti, associazioni, organizzazioni no profit, enti o istituzioni sociali e culturali e sindacati dei lavoratori affinché venga riconosciuto che la politica italiana ha messo in atto delle decisioni ritenute dagli attivisti “immorali”.

Il gruppo di “Ultima Generazione”, infatti, critica le istituzioni politiche per aver usato dei fondi provenienti dalle tasse e dai contributi della cittadinanza per finanziare l’estrazione e l’utilizzo dei combustibili fossili, violando, in questo modo, gli accordi sottoscritti nel 2015 alla Conferenza di Parigi.

Gli attivisti hanno spiegato in proposito:

Vogliamo che chiunque riconosca questa assurdità unisca la propria voce alla nostra, per pretendere giustizia dal nostro Governo, un utilizzo dei soldi pubblici che segua l’interesse della cittadinanza e un reimpiego di tali ingenti capitali in opere produttive e lungimiranti per la tutela del futuro di chi abita oggi questo Paese e di chi lo abiterà domani. L’inerzia della favola dell’eterno progresso, la pigrizia dello sfruttamento senza limiti di risorse devono finire“.

Inoltre, gli autori delle proteste, continuano a sottolineare che “l’Italia detiene la sesta posizione nella classifica mondiale dei Paesi maggiori investitori in carbone, gas e petrolio, sopra a Russia e Arabia Saudita. Secondo i dati di Legambiente, solo nel 2021 41,8 miliardi di dollari dei soldi nostri e dei nostri concittadini sono finiti nel fossile. Non solo, ogni anno crescono i sussidi ambientalmente dannosi (SAD), nonostante l’emergenza socio-climatica in corso e nonostante il tempo per invertire la rotta sia sempre più breve“.