La pallapugno è uno sport. Meno conosciuto sicuramente rispetto a tanti altri ma è uno sport! Questo gioco è riconducibile ad origini popolari. Se però vi siete incuriositi e avete voglia di saperne di più, fate questo piccolo viaggio a ritroso nella storia insieme a me. Siete pronti? Vediamo meglio dunque la storia del gioco e come funziona la pallapugno.
Pallapugno storia
La pallapugno molto probabilmente ritrova le sue origini nell’Antica Roma, sebbene sia uno sport anche della tradizione albanese: lo sport per eccellenza!
Da noi, in Italia, questo gioco è diffuso al Nord, lo si pratica maggiormente in Piemonte e nella riviera ligure in quanto tramandato da generazione in generazione attraverso l’attività ludica che è molto radicata ai territori appena menzionati.
Se fino agli anni 2000 lo sport era conosciuto sotto il nome di pallone col bracciale, da 20 anni a questa parte ha assunto il nome di pallapugno. Perché prima si chiama pallapugno, da cosa deriva questo nome? Questo nome deriva dall’uso del pallone di gomma che ha la caratteristica di essere elastico e il pallone elastico, ha sempre rappresentato un simbolo della tradizione contadina, nonché del folclore piemontese e ligure.
Questo gioco è stato anche oggetto di racconto nelle opere di Cesare Pavese ed Edoardo De Amicis che hanno sempre raccontato la tradizione popolare nelle loro opere.
Pallapugno regole
Come funziona questo sport? Innanzitutto bisogna sapere che il gioco si svolge tra due squadre. Ogni squadra (detta quadretta) è composta da quattro giocatori: un battitore, una spalla e due terzini.
Il campo è composto di terra battuta e si chiama sferisterio. Le sue misure prevedono una lunghezza di 90 metri e una larghezza dai 16 ai 18 metri. Ai lati del campo ci sono dei muri di appoggio con al di sopra come tetto una rete.
La palla che è di gomma pesa 190 grammi e ha un diametro di 10,5 cm. Per gli esordienti la palla è un pò più leggera, ha un peso di 140 grammi. I punti sono come quelli del tennis: quindici, trenta, quaranta e gioco. Una partita è costituita da 11 games.
Dati i parametri, ora andiamo a vedere il regolamento cosa dice in merito alla pratica di questo sport: i comportamenti dei giocatori, lo scopo ovvero come ottenere il punto da infiggere alla squadra avversaria e che cosa è una caccia.
- Il battitore è il giocatore più forte della squadra e può prendere una rincorsa fino a 12 metri fuori dal campo; la squadra avversaria che riceve, ha due opzioni: la prima è quella di colpire la palla al volo con il pungo, o dopo il primo rimbalzo con la mano aperta. Tutte le parti del corpo colpite dalla palla, al di fuori delle mani, causano un fallo.
- Lo scopo del gioco è quello di mandare la palla il più possibile vicino alla linea di fondo del campo avversario, o ancora meglio oltre la stessa linea: per quest’ultimo caso si realizza un fuori campo, che è il colpo più spettacolare di questo sport e trova subito un 15. Quando l’arbitro segna una caccia, significa che la palla ha colpito l’angolo del campo avversario: dopo aver segnato un massimo di quattro cacce, le squadre si scambiano di campo.
- Per conquistare una caccia, la quadretta, deve fermare la palla in modo valido. Le partite di pallapugno possono durare da poco più di un’ora fino a molte ore.
Pallapugno le competizioni
Il campionato italiano di pallapugno si svolge in maniera regolare dal lontano 1913 a ridosso del primo conflitto mondiale. Dal 1983 la competizione più importante è la Coppa Italia. Se andiamo a dare uno sguardo alle società di pallapugno iscritte alla federazione Italiana Pallapugno sono circa 100 in Italia, e i tesserati che si registrano intorno ai 20.000.