I prezzi benzina e diesel potrebbero oscillare in rialzo, a placare l’andamento l’accisa mobile. Nessuna stabilità, nessuna tranquillità per gli automobilisti, a breve potrebbe scattare un rimbalzo in rialzo dei prezzi di benzina e diesel. Non è un ricordo lontano il carburante a 2 euro al litro. Da tanto, forse, troppo tempo gli aumenti del carburante gravano sulle famiglie.

La volatilità dei prezzi, è un tema presente, indice di forte tensione e preoccupazione per gli automobilisti che temono un rialzo dei prezzi alle pompe.

Benzina e diesel, la stangata potrebbe essere placata dall’accise mobile?

I numeri parlano chiaro, le previsioni portano a un nuovo rimbalzo dei prezzi, anche se non esiste una data certa o un periodo di riferimento ben preciso.

Secondo numerosi esperti, grazie alle scorte accumulate si riuscirà a evitare il picco previsto sulle quotazioni. Resta l’incognita della resistenza temporale, non è certo il periodo di contenimento dei prezzi.

È forte il timore che l’aumento dei costi di trasporto produca un effetto a catena, ricadendo anche sulle pompe. A questo punto, il governo dovrà giocare un ruolo determinante agendo con l’introduzione dell’accisa mobile.

Nelle ultime settimane, Assoutenti ha evidenziato la presenza di rincari in autostrada, in alcuni punti, il prezzo del carburante si è posizionato sopra i 2,5 euro al libro. Un quadro che ripercorre le manovre speculative, come si legge da Investireoggi.it.

Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, non ha escluso che potremmo assistere a variazioni in rialzo dei prezzi diesel e benzina, spiegando:

“Grazie alle scorte accumulate nei mesi scorsi e per effetto del meccanismo del price cap, applicato dai Paesi dell’Ue del G7, il mercato dovrebbe mantenere una sua stabilità”

La conoscenza della data di embargo, ha permesso di accumulare scorte. Oltretutto, il tempo è stato favorevole, tanto da non registrati consumi per il riscaldamento eccessivi, anzi sono rimasti limitati.

L’accisa mobile interverrà con gli aumenti dei prezzi del gasolio?

Non siamo giunti ancora all’era della tranquillità, per cui in presenza di un picco in rialzo dei prezzi del diesel e benzina, dovrebbe essere introdotta l’accisa mobile.

Si tratta di un meccanismo innescato nel 2008, riproposto nel decreto trasparenza.

In teoria, il sistema prevede un taglio delle accise, in presenza di un incremento medio del prezzo del carburante rapportato al bimestre precedente, considerando i valori di riferimento.

La funzione dell’accise mobile è quella ridursi con l’incremento dell’indice in rialzo del prezzo del diesel e benzina, mantenendo stabile il carico totale.

Il senatore Mario Turco, vicepresidente M5s, punta nel riattivare lo sconto sulle accise, tassando gli extra profitti.

Accisa mobile: come cambiano i prezzi al distributore?

Il vero punto interrogativo, riguarda il funzionamento dell’accise mobile.

La legge n. 244 del 24 dicembre 2007, consiste in una riduzione delle accese come strumento di riequilibrio per: “Le maggiori entrate dell’imposta sul valore aggiunto derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale” del petrolio, così come riporta Today.it.

La norma prevede l’innesco dello strumento solo in presenza di un incremento uguale o superiore a due punti percentuali rapportati al prezzo disposto nella Nota di aggiornamento al DEF.

Il governo italiano nel decreto trasparenza ha apportato una modifica a tale postilla, eliminandola del tutto, per cui è saltato l’indice di riferimento che portava all’aumento del 2%.

Ciò significa che, l’accisa mobile può essere introdotta per prezzo meno “rilevante”, per cui il taglio potrebbe essere applicato anche se viene registrato un rialzo del prezzo medio degli ultimi due mesi, rapportato alla Nota di aggiornamento al DEF.

In breve, se viene registrato un aumento del prezzo del petrolio, entra più denaro nelle casse dello Stato, che a sua volta può optare per distribuire le risorse direttamente per l’abbattimento dell’imposizione fiscale.