Rapporto di monitoraggio ISEE: durante il corso della giornata di ieri, venerdì 10 febbraio 2023, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha pubblicato il nuovo Rapporto di monitoraggio dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) relativo all’anno 2021.
Il suddetto rapporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale, ha evidenziato che, nel corso dell’anno 2021, l’ISEE è stato richiesto da più di 7,8 milioni di nuclei familiari, ovvero il 28% della totalità delle famiglie.
Il dato è in crescita rispetto all’anno precedente, con una percentuale pari al 3%, mentre è minore l’impatto rispetto al forte aumento che era stato registrato durante il corso del biennio precedente, con un incremento record del +20% annuo.
Ad ogni modo, sono sempre più le famiglie che ricorrono alla presentazione dell’ISEE, in modo da poter garantire una panoramica della propria situazione economica e di poter procedere con la richiesta di alcune prestazioni economiche e sociali.
A livello territoriale, i redditi continuano ad essere più bassi nelle regioni situate a Sud Italia rispetto a quelle del Centro Nord. In particolare:
- nelle regioni del Mezzogiorno, i redditi medi rilevati dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente sono pari a 9.300 euro, con una presenza del 36% di famiglie con un ISEE inferiore a 5.000 euro;
- nelle regioni del Centro Nord, i redditi medi rilevati dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente sono pari a 13.000 euro circa, con una presenza del 24% di famiglie con un ISEE inferiore a 5.000 euro.
Nel 2021 sono aumentati anche i nuclei familiari che hanno presentato l’ISEE corrente, il quale prende a riferimento i redditi conseguiti in un periodo di tempo più ravvicinato, in modo da fornire una situazione più in linea con quella attuale e con il nuovo stato di necessità che è stato ravvisato dalla famiglia.
Rapporto di monitoraggio ISEE: ecco tutti i dati relativi all’anno 2021
L’art. 12 , comma 4, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) n. 159 del 5 dicembre 2013, recante il “Regolamento dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ISEE”, prevede che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali debba presentare un rapporto periodico di monitoraggio sull’attuazione della disciplina dell’ISEE.
A tale scopo, dunque, ogni anno l’INPS deve mettere a disposizione del Dicastero “un campione in forma individuale, ma anonima, rappresentativo della popolazione che ha presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) contenente i dati necessari al suo calcolo, privo di ogni riferimento che ne permetta il collegamento con gli interessati”.
Grazie alla fornitura di questi dati, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il 10 febbraio 2023 il Rapporto di monitoraggio ISEE relativo all’anno 2021.
Il numero delle DSU presente è stato pari a circa 9,5 milioni, in aumento del 3,1% rispetto al biennio 2019-20, nel quale, però, era più elevato il numero delle DSU replicate.
Tale incremento è dovuto principalmente ai nuclei familiari che già nel 2020 avevano dei tassi di crescita più elevati di quello medio, ovvero le monocomponenti, le famiglie di soli adulti e quelle di soli stranieri.
In seguito alla presentazione dell’ISEE, più di 300.000 famiglie hanno richiesto un aggiornamento dei redditi e dei patrimoni posseduti, precedentemente indicati all’interno della DSU, tramite la presentazione dell‘ISEE corrente.
Nel 2018 sono state solo 13.000 le famiglie che hanno effettuato questa operazione, complice soprattutto la situazione d’emergenza che si è creata in seguito allo scoppio della pandemia da Covid-19 e la conseguente perdita di molti posti di lavoro, con circa una famiglia su tre senza soggetti che risultano occupati tra coloro che hanno presentato l’ISEE e una famiglia su cinque (indipendentemente dall’ISEE) che si trova nella medesima situazione.