Uno scialpinista di 48 anni è morto travolto da una valanga sul Monte Motto a Livigno. L’incidente è accaduto questa mattina, Sabato 11 Febbraio 2023, poco dopo le ore 11:30.

Lo sciatore è stato sorpreso da una valanga ed è stato spinto a valle per centinaia di metri. Il 48enne infatti era intento a sciare ad una quota di circa 2.600 metri ma la slavina lo ha portato in un canalone situato 750 metri più in basso. Nonostante i tempestivi soccorsi, per lui non c’è stata alcuna possibilità di salvezza.

Le autorità hanno subito identificato la vittima anche se le informazioni al momento non sono state ufficializzate. Non sono state divulgate le sue generalità, ma dalle poche informazioni diffuse dalla stampa locale si apprende che il 48enne era impiegato come geometra ed era originario e residente nella stessa provincia di Sondrio.

La dinamica esatta dell’accaduto è ancora in fase di ricostruzione con gli esperti alpini che stanno analizzando i fronti nevosi per capire da dove la slavina si sia sviluppata. Da quanto finora accertato, lo scialpinista si era recato sul Monte Motto, quasi al confine con la Svizzera, nelle primissime ore della giornata per praticare sci di alpinismo.

Valanga Livigno: tempestivi ma vani i soccorsi

Subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi. I tecnici del Soccorso Alpino sono infatti stati allertati da una segnalazione e poco dopo hanno raggiunto la zona della valanga. Il corpo dell’uomo è stato rinvenuto ai piedi del monte in un dirupo nei pressi del Lago di Livigno.

Purtroppo l’uomo era già deceduto all’arrivo dei sanitari che non hanno potuto fare altro che constatare la sua morte, a causa dei traumi e delle ferite riportate nella caduta e dall’investimento con la massa nevosa.

Le operazioni di recupero della salma sono state piuttosto difficoltose, sia per la notevole presenza di neve sia soprattutto per la posizione del corpo in un punto di faticoso accesso.

Sul posto è intervenuto anche un mezzo di elisoccorso messo a disposizione dal presidio medico di Sondalo. Nei pressi della slavina una squadra militare dei Sagf (la scuola alpina della Guardia di Finanza), coadiuvata da un’unità cinofila, ha controllato l’intera area escludendo la presenza di eventuali altre persone coinvolte nell’incidente. Le operazioni di bonifica sono durate fino alle ore 14:00.

Non è ancora certa la causa del distaccamento del fronte nevoso. Gli esperti sono alle prese nel chiarire se la valanga sia stata innescata da cause naturali per una frana di montagna o se sia stata provocata dalla presenza di alpinisti o della stessa vittima.

Oggi come un anno fa

La tragedia di oggi purtroppo non è la prima per la zona. Poco più di un anno fa, il 23enne Alessandro Piali era stato trovato morto in circostanze molto simili. Il 5 Febbraio 2022 infatti il giovane sciatore originario di Breno era stato sorpreso e travolto da una valanga sempre a Livigno.

Pochi giorni fa, il 25 Gennaio, inoltre un altro scialpinista era morto dopo essersi recato sul pendio del Monte Elmo, una zona molto praticata dagli sciatori fuori pista. Anche in questo caso, la vittima, un imprenditore 62enne, era stato investito e trascinato da una slavina. Allora la natura del distaccamento era stata attribuita alle anomale temperature e all’instabilità del manto nevoso. Nonostante la tempestività, i soccorsi non avevano potuto salvare la vita all’uomo ritrovato sepolto sotto due metri di neve.

Sebbene il 2023 sia da poco iniziato, sono già numerose le vittime sulle montagne italiane. Pochi giorni fa tuttavia in Val Badia, nell’Alto Adige, un 54enne è riuscito a sopravvivere dopo aver passato oltre 20 ore sepolto dalla neve a seguito di una valanga.