Catania donna trovata morta in macchina. E’ successo a Riposto: all’interno di una Suzuki Ignis, è stata trovata una donna morta, a non grande distanza dal lungomare e dal Porto Turistico. Secondo gli inquirenti, la donna sarebbe morta per un colpo di pistola alla testa.
Sul posto, sono subito arrivati i carabinieri, gli uomini della Scientifica e il magistrato di turno. Il suo nome era Carmelina Marino.
Uccisa da un’arma da fuoco, poi, similmente alla vittima rinvenuta in macchina, è un’altra donna, Santa Castorina, deceduta riversa sul marciapiede: a differenza della prima vittima, nel momento in cui sono giunti i soccorsi, la seconda donna era ancora viva, ma poco dopo anche lei è deceduta, mentre i soccorritori provavano a rianimarla sul marciapiede di via Roma.
Anche lei si trovava in macchina, una Fiat Panda, insieme ad un barboncino bianco, prima che tentassero di rianimarla sul marciapiede.
Catania donna trovata morta: dove e quando è successo
Le vittime sono state trovate nella giornata di oggi, 11 febbraio 2023.
La prima donna, rinvenuta morta nella sua macchina, nella zona del lungomare, uno dei punti più frequentati delle città, è stata uccisa, mentre cercava di fare rifornimento, durante le indagini. In questo momento, la polizia sta cercando di consultare le telecamere dell’impianto della stazione di servizio, nella speranza che possano aver immortalato il delitto.
La seconda donna, morta in una pozza di sangue, sul marciapiede di Via Roma, mentre i soccorsi tentavano invano di rianimarla, stava anche lei scendendo dal suo veicolo, nel momento in cui è stata raggiunta dal proiettile mortale.
Secondo l’ipotesi più consistente, cui gli investigatori stanno lavorando, entrambi gli omicidi sarebbero avvenuti a distanza di qualche tempo l’uno dall’altro, ma risalirebbero entrambi alla stessa mano. Quella dell’uomo che, sospettato di aver commesso l’omicidio, si sarebbe suicidato davanti alla caserma dei carabinieri, dopo che è stato detenuto in semilibertà con obbligo di firma, alle ore 12 in caserma.
L’uomo si sarebbe suicidato con la stessa arma che avrebbe utilizzato per compiere entrambi i delitti sulle donne. Il suo nome era Salvatore La Motta e aveva 63 anni.
Una sola mano, dunque, sembra unire questi due casi drammatici, che hanno scosso tutto il catanese.
L’assassino, comunque, era un pregiudicato e da qualche tempo era in libertà: era anche fratello di Benito La Motta, esponente del clan Brunetto, attualmente detenuto.
Catania, donna trovata morta in auto: partono le indagini
La polizia, comunque, sta ancora indagando sul caso, per comprendere se gli omicidi siano tra loro connessi, anche per quanto riguarda il movente: è necessario, poi, comprendere quali legami unissero le vittime e l’assassino e le vittime tra di loro.
In particolare, sembra che la donna trovata morta dentro la sua auto, Carmelina Marino, avesse una relazione extra-coniugale con l’assassino, mentre è sconosciuto il legame che unisse Santa Castorina, la donna morta sul marciapiede di via Roma, al colpevole. Forse, secondo gli inquirenti, anche lei avrebbe avuto una relazione del genere con la seconda vittima.
Il killer comunque conosceva bene gli spostamenti delle sue vittime e le loro abitudini, eppure continua a non essere chiara né la dinamica precisa di entrambi gli omicidi, sia il movente che avrebbe portato l’uomo ad uccidere le due vittime.
Da chiarire è anche l’eventuale presenza di complici, che possano aver aiutato il colpevole nel delitto.
Le parole del procuratore
Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, spiega così quello che pensa del difficile e tragico caso della prima donna trovata in macchina: “[è] certamente collegato al suicidio, mentre per il secondo si sta cercando di capire il movente, anche se, al 90 per cento, visti dinamica, luoghi e tempi sembra avere un’unica dinamica.”