Tragedia a Turi centro di 12 mila abitanti nella città metropolitana di Bari, dove un 83enne tenta di uccidere il figlio e poi si toglie la vita.
L’uomo, un anziano di 83 anni avrebbe prima tentato di uccidere il figlio mentre quest’ultimo dormiva, accoltellandolo nel sonno la mattina di Mercoledì 8 Febbraio e poi probabilmente preso dai rimorsi si è suicidato.
Allertati dalle grida del figlio, i vicini di casa dell’anziano hanno subito chiamato il 118 che giunti sul posto hanno prima stabilizzato l’uomo accoltellato, per poi trasportarlo d’urgenza al Policlinico di Bari per le cure del caso dove si trova ancora adesso, fortunatamente in condizioni stabili, non sarebbe infatti più in pericolo di vita.
Turi 83enne tenta di uccidere il figlio: il rapporto difficile tra padre e figlio
Secondo quanto ricostruito fino ad ora dagli inquirenti, tra padre e figlio ci sarebbe sempre stato un rapporto difficile. Il tentato omicidio del figlio sarebbe avvenuto dopo anni di violenze subite dal padre.
Il 53enne, era riuscito a trovare un lavoro stabile che, però, poco dopo era stato costretto a lasciare a causa dei suoi disturbi psicologici rimanendo da quel momento senza lavoro.
Sarebbe poi subentrata anche una dipendenza e difficoltà economiche per questo motivo era seguito da tempo dai servizi sociali del Comune ma, evidentemente, non era bastato a rasserenare gli animi.
Due giorni fa, l’inizio della tragedia. Alle 3,30 circa, il padre, esasperato da questa situazione ha accoltellato il figlio alla gola mentre dormiva. Il 53enne, dimenandosi e urlando spaventato dopo essere stato svegliato all’improvviso dall’ombra del padre accanto al suo letto, sarebbe riuscito a deviare i fendenti della lama impedendo che venisse colpita l’arteria carotide, vitale, nel qual caso sarebbe morto in pochi istanti.
In casa, in un’altra stanza, dormiva l’altro figlio, che vive in Lombardia con la famiglia ma che in questi giorni era in visita ai suoi cari in Puglia.
Sul luogo del tentato delitto, alla periferia di Turi, sono poi intervenuti i Carabinieri, che hanno prima fermato e poi messo agli arresti domiciliari l’anziano.
Poche ore dopo l’attuazione della misura, l’83enne, rimasto solo in casa però ha preso la decisione di togliersi la vita avvelenandosi con dei pesticidi per agricoltura.
L’uomo non avrebbe lasciato niente di scritto ma si ipotizza che a spingerlo all’estremo gesto siano stati i sensi di colpa per il gesto compiuto verso il figlio.
L’uomo finito in ospedale avrebbe avuto problemi di tossicodipendenza che nel tempo hanno acuito i problemi con il genitore.
Ieri, l’anziano avrebbe dovuto presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare per la convalida della misura cautelare degli arresti domiciliari. Non ci sarà autopsia, non ci sono responsabilità da accertare e colpe da perseguire.
Altro tentato omicidio a Sarre
A Sarre, comune in Valle d’Aosta un uomo di circa 40 anni è stato arrestato per tentato omicidio dalla polizia.
I fatti sono avvenuti nel tardo pomeriggio di Mercoledì 8 Febbrao, fuori dal discount Md, che si affaccia sulla strada statale 26.
L’uomo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe colpito a bastonate un suo conoscente, lasciandolo a terra. L’aggredito è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita. Si tratta di un 60enne, italiano e residente ad Aosta come il suo aggressore.
I due erano già noti alle forze dell’ordine per vicende legate al mondo degli stupefacenti e già nei giorni scorsi avevano avuto da discutere ma Mercoledì verso le 17, si sono incrociati in auto fuori dal discount ed è nato così un furioso litigio e gli animi si sono accesi fino a quando il 40enne, come ha ricostruito la polizia, ha colpito l’altro uomo in testa con una mazza di legno.
La Volante della questura di Aosta è intervenuta poi su richiesta del 118, che aveva preso in carico l’aggredito. Lui stesso ha fatto il nome del 40enne e subito dopo agli agenti, che si sono presentati a casa sua, ha ammesso l’accaduto e ha fatto trovare la mazza di legno, ancora insanguinata. È così scattato l’arresto.