Hugh Hudson, causa morte. Lutto nel mondo del cinema, è morto il regista Hugh Hudson, direttore del film premio Oscar Momenti di gloria (‘Chariots of Fire‘).

Il regista inglese si è spento a Londra, oggi venerdì 10 febbraio 2023, all’età di 86 anni, a seguito di una malattia.

La sua famiglia ha rilasciato una dichiarazione che afferma: “Hugh Hudson, 86 anni, amato marito e padre, è morto all’ospedale di Charing Cross il 10 febbraio dopo una breve malattia. Gli sopravvivono sua moglie, Maryam, suo figlio, Thomas, e la sua prima moglie, Sue“. A riportarlo è stato il The Guardian.

L’attore e regista inglese Nigel Havers, che ha recitato nel celebre film del 1981, ha dichiarato: “Sono oltremodo devastato dalla morte del mio grande amico Hugh Hudson, che conosco da più di 45 anni. Chariots of Fire è stata una delle più grandi esperienze della mia vita professionale e, come tanti altri, devo molto di ciò che è seguito a lui. Mi mancherà molto“.

Hugh Hudson causa morte, carriera, vita privata, moglie e figli

Chariots of Fire‘ (‘Momenti di Gloria‘) raccontava la storia della rivalità tra due corridori britannici, uno ebreo, l’altro un devoto cristiano, culminata nelle Olimpiadi del 1924. La pellicola, visualizzabile tramite flashback, riportava sotto forma di romanzo, il vissuto di Eric Liddel (Ian Charleson) e Harold Abrahams (Ben Cross). I due velocisti, uno scozzese e l’altro inglese, parteciparono alle Olimpiadi di Parigi del 1924.

All’Oscar del 1982, Hudson era candidato come miglior regista e il film ha vinto quattro Academy Awards, tra cui miglior film e miglior colonna sonora per le composizioni elettroniche di Vangeli.

Hugh Hudson era nato a Londra il 25 agosto 1936, dopo essersi occupato della realizzazione di alcuni documentari (uno su tutti, ‘Fangio – Una vita a 300 all’ora‘ del 1980), e di apprezzati spot pubblicitari. Nel 1981 arrivò a dirigere la sua prima pellicola: grazie al successo di ‘Momenti di gloria‘, tornò alla regia con ‘Greystoke – La leggenda di Tarzan, il signore delle scimmie‘ (1984), tratto dal romanzo ‘Tarzan delle Scimmie‘ di Edgar Rice Burroughs, e interpretato da Christopher Lambert, nelle vesti di Tarzan/John Clayton III e da Andria MacDowell (Jane) – e ‘Revolution‘ (1985), ambientato nel 1776 a New York, anno dell’abbattimento della statua di Giorgio III d’Inghilterra.

Successivamente Hudson ha diretto due film presentati al Festival di Cannes: ‘Lost Angels‘ nel 1989, e ‘Sognando l’Africa‘ nel 2000, con Kim Basinger. Si tratta della storia autobiografica della scrittrice Kuki Gallmann, nata Maria Boccazzi. Nel 2011 ritorna sui documentari, con ‘Rapture – A matter of life or death‘. Conclude con l’ultimo documentario ‘Altamira‘ del 2016, dedicato alla scoperta della Grotta di Altamira in Spagna, nel 1879.

Nel 1977 sposò la pittrice Susan Caroline Michie, da cui ebbe un figlio, nato nel 1978, Thomas. In seguito, divorzio, e passò a nuove nozze nel 2003, sposando l’attrice Maryam d’Abo, dopo quattro anni di fidanzamento.

Morto Carlos Saura, l’ultimo del Novecento cinematografico spagnolo

Con la morte di Hugh Hudson, il cinema perde un altro grande. Proprio quest’oggi, era arrivata la notizia dell’addio a uno dei più prolifici, classici e impegnati cineasti sopravvissuti alla lunga dittatura franchista: Carlos Saura. La scomparsa dello spagnolo è avvenuta all’età di 91 anni, nella sua casa di Madrid. Si chiude così, e definitivamente, il Novecento cinematografico. Tra le sue opere: cinquanta film, un Orso d’Oro a Berlino, un Premio della Giuria a Cannes, due Goya, qualche romanzo, migliaia di fotografie, sette figli, quattro matrimoni…“, come ricordato dal sito El Mundo, specificando che quando il regista Félix Viscarret volle raccontare Saura in un suo documentario, dovette farlo intitolandolo al plurale, Saura(s). Carlos Saura era nato a Huesca, il 4 gennaio del 1932, ed era aragonese come il pittore Francisco Goya, a cui dedicò un film nel 1999, e il collega Luis Buñuel. Aveva frequentato l’Instituto de Investigaciones y Experiencias Cinematográficas di Madrid, dove divenne regista nei primi anni Cinquanta.