La polemica nata ieri va avanti ed infiamma la strada che da Roma porta a Parigi. Tutto è nato in seguito ad alcune dichiarazioni di Giorgia Meloni rilasciate, durante il Consiglio Europeo tenutosi delle scorse ore, ad un punto stampa con i cronisti europei. In breve, la premier aveva bacchettato il presidente francese Macron per aver organizzato un trilaterale con Zelensky da cui l’Italia è rimasta esclusa. Meloni, con questa dichiarazione, ha paradossalmente scoperto il fianco e dato adito alle polemiche interne. Le opposizioni, infatti, non hanno perso tempo. I ricordi del Mario Draghi sempre in prima linea, in qualsivoglia vertice europeo o mondiale, sono tornati nella mente di molti che hanno avuto il pretesto di accusare l’attuale governo di non adeguatezza. Reo, evidentemente, di determinare l’isolamento del nostro paese a livello europeo. Emblematica è stata la reazione di Carlo Calenda. Uno che rappresenta uno schieramento politico, il Terzo Polo, che ha basato proprio sul draghisimo la sua campagna elettorale. Così Calenda:

Alimentare una polemica con la Francia nel giorno in cui Zelensky va a Bruxelles e l’Europa si dimostra unita proprio perché lo accoglie in pompa magna è un gravissimo errore di Giorgia Meloni. È un gravissimo farlo con le motivazioni sbagliate: cioè bollando l’iniziativa francese, del tutto normale, come un’iniziativa che rompe l’unità europea, mentre in realtà quello che rompe l’unità europea è una polemica in un momento sbagliato e con dei toni sbagliati.

Pd ed M5s non sono stati da meno. Insomma, sono state ore di fuoco subito per l’esecutivo. Il quale, però, ha ben che avviato la sua reazione. Intanto il Premier è andato avanti nella sua spedizione europea e poche ore fa, in una conferenza stampa ad hoc, ha rivendicato i risultati ottenuti in seno alle consultazioni con gli altri leader che si sono tenute in questi giorni. E poi, a fare colpo di reni, è intervenuto anche il Vicepremier Antonio Tajani.

Scintille Italia Francia, Tajani spiega

Il Ministro degli Esteri ha preso parola per spiegare e correggere: Nessuno strappo con Parigi, soltanto una gaffe da parte del Presidente Emmanuel Macron. Così Tajani, nel dettaglio, a margine di un convegno all’università Luiss di Roma:

non c’è stato uno strappo, ma secondo me è stato un errore non coinvolgere l’Italia, visto che c’è il trattato del Quirinale. Dobbiamo andare avanti perché quello che conta è l’unità degli europei per sostenere l’Ucraina in questo momento così importante.

Sempre Tajani spiega che si sia trattato di:

una gaffe diplomatica che non va nella direzione di rafforzare l’azione dell’Europa a favore della libertà dell’Ucraina. Una gaffe da parte di una grande democrazia amica. Sull’Ucraina – specifica – non c’è nessun problema. Continueremo a difendere la libertà di quel paese.

A chi dice che l’Italia sia isolata il Vicepremier risponde nel dettaglio:

un ruolo da protagonista a cui continuiamo a lavorare. Abbiamo l’appoggio degli Stati Uniti e proprio ieri abbiamo rafforzato le sinergie strategiche con il Regno Unito con il quale c’è piena sintonia sui rapporti con la Nato, sulla questione migranti, sulle politiche nei Balcani, per la Libia, sulla pace in Medioriente, sulla questione energetica. Il regno unito ci considera un partner di primo livello e noi consideriamo loro così.

Tajani lo ribadisce anche in un’intervista rilasciata al Corriere della sera in cui il vicepremier rimarca che l’Italia non è isolata ma sta costruendo un anche un asse con il Regno Unito. Antonio Tajani, infatti, conferma che si sta concretizzando il nuovo invio di armi all’Ucraina. Le sue parole: “Il decreto c’è già – dice – è stato pubblicato in Gazzetta. Sono invii scaglionati. Ci vorrà qualche settimana. Ma di problemi non ce ne sono”.