Elezioni regionali, ecco i candidati. Domenica 12 febbraio 2023, dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 13 febbraio, dalle ore 7 alle ore 15, si vota per eleggere il Presidente della Regione Lazio e il Consiglio Regionale. A sostegno della candidatura di Francesco Rocca è intervenuta anche Alternativa Popolare, ecco alcuni dei candidati. La redazione di Tag24 ha intervistato Fabio Forte, candidato nella Circoscrizione di Frosinone su programma e nodi salienti per la gestione della Regione.
Quali sono i punti principali della sua candidatura?
“Il mio punto di forza è indubbiamente il fatto di avere un vissuto politico tra alti e bassi ma in cui ho accumulato esperienza che oggi vorrei mettere al servizio della Regione Lazio e in particolare alla provincia di Frosinone. Un altro punto di forza può essere il fatto di essere stato un amministratore locale, di conoscere i problemi e i problemi si possono risolvere solo attraverso la loro conoscenza. I parvenu della politica, tutti coloro che si affacciano in questo mondo e che vorrebbero portare una ventata di nuovismo debbono essere accostati a chi ha saggezza amministrativa”.
Quali i motivi della scelta di sostenere il candidato Francesco Rocca?
“Io provengo da un’area liberal democratica, ho sempre militato nelle fila del centrodestra. Questa proposta civica può essere allettante perché distante dai partiti tradizionali e distante da un’offerta politica altrettanto tradizionale. Per di più essere onorato di essere candidato in quota Alternativa Popolare mi ha dato uno stimolo per quella che può essere una prospettiva di rinascita di un’area liberal democratica all’interno del centrodestra. Le motivazioni sono diverse: non posso non nominare la passione per la mia terra e per il mio territorio, la difesa di un territorio che per troppi anni è stato martoriato e non attenzionato come una classe politica attenta dovrebbe fare e oggi se mi giro vedo solo macerie”.
Quale il contributo di Alternativa Popolare al governo della Regione?
“Veniamo da una scuola politica che altri partititi non hanno, mutuandola dalla tradizione democristiana nell’accezione migliore del termine. I nostri precursori ci hanno insegnato che la politica è servizio, è la dazione di qualcosa di concreto al cittadino, non le solite promesse elettorali. Il paese Italia non si può permettere più di perdere tempo. Noi vorremmo recuperare il tempo perduto dando un’offerta politica diversa all’interno del contenitore liberal democratico, nel perimetro del centrodestra, per andare a posizionarci in quell’area che fu dell’Udc, parte di Forza Italia. Una proposta politica nuova, c’è tutto da costruire e questa è una grande affascinante sfida che sicuramente ci stimolerà. Il punto di partenza è questa competizione regionale”.
Il programma in tre punti: sanità, infrastrutture, termovalorizzatore
“Ci siamo accorti che tanta gente non vuole andare a votare, sono elezioni mediane che non vengono così sentite dai cittadini rispetto alle altre. L’appello che voglio fare è ad andare al voto, l’ente regione ha un impatto sulla vita quotidiana dei cittadini, basti pensare alla Sanità, all’Ambiente, al Turismo, alla Formazione”.
- Sanità. Un’offerta sanitaria degna di questo nome, in linea con il terzo millennio, di un’attenzione per un cittadino che soffre e che diventa paziente nel momento in cui entra in un nosocomio e non trova riscontro a quello che è un diritto costituzionalmente garantito che è quello alla salute. Noi viviamo una sanità da terzo mondo, dove alla domanda che perviene dal territorio non c’è una risposta adeguata.
- Infrastrutture. Mi auguro che i cittadini vedano da loro stessi che in questa regione non si investe più in infrastrutture almeno da un trentennio e non si fa manutenzione nemmeno alle infrastrutture esistenti. Tutti sappiamo che lo sviluppo di un territorio passa soprattutto attraverso lo sviluppo delle infrastrutture, più nello specifico intendo la viabilità per esempio. Non è più soddisfacente la viabilità esistente per la mole di traffico ed è anche molto pericolosa per gli automobilisti: va raddoppiata la viabilità che è soggetta a un aumento della mole di traffico. Lo sviluppo poi della rete digitale, ci riempiamo la bocca di transizione digitale però poi nello specifico, quanti comuni sono coperti dalla fibra ottica, da Internet veloce? Se noi oggi non sviluppiamo queste infrastrutture, quelle architettoniche e quelle digitali, come possiamo prefigurarci lo sviluppo del territorio?
- Termovalorizzatore. Nel Lazio dobbiamo chiudere il ciclo dei rifiuti, c’è ancora una casella da coprire: quella del termovalorizzatore di Roma. Se non chiudiamo il ciclo, tutti i rifiuti prodotti a Roma devono essere trasferiti in altre province, questo significa che la provincia di Frosinone -che ha molte discariche e che ha un termocombustore attivo- deve recepire tutti i rifiuti provenienti da Roma, ma Roma deve essere autonoma. Io capisco i timori ma posso garantire che queste strutture -se realizzate con tutti i crismi di legge e così come esistono in tutti i paesi europei- non nuocciono alla salute. Noi i rifiuti dobbiamo smaltirli, e se riusciamo a trasformarli in combustile, in concime…possiamo chiudere il ciclo dei rifiuti e non perdiamo denaro delle casse della Regione, ma ne traiamo vantaggio, anche economico.