Amanda Lear età. Amanda Lear è nata a Saigon, in Vietnam, il 18 novembre del 1939, sotto il segno zodiacale dello Scorpione.

È un’artista poliedrica, infatti, si afferma come modella, attrice, cantante, presentatrice, doppiatrice, pittrice e scrittrice, nonché famosa musa ispiratrice.

Salvador Dalì resta colpito dalla sua androginia e Amanda sfrutta questa caratteristica per creare attorno al proprio personaggio.

Amanda Lear: età, marito, fidanzato e figli

La vita sentimentale di Amanda Lear è piuttosto importante: negli anni ’60 conosce e stringe amicizia con il fondatore dei Rolling Stones Brian Jones. In quel periodo intreccia con Salvador Dalì e la moglie una relazione particolare: si dice sia stata l’amante del celebre pittore per 16 anni e che ogni estate la trascorrevano tutti e tre insieme.

Amanda Lear ha anche una relazione con David Bowie, sposa nel 1965 Morgan Paul Lear a Chelsea e nel 1979 convola a nozze con l’aristocratico francese Alain-Philippe Malagnac d’Argens de Villèle, produttore musicale che sposa a Las Vegas in pieno tour promozionale per l’album Sweet Revenge.

Nel 2000 Malagnac muore a 51 anni nell’incendio della loro villa in Provenza e un anno dopo Lear gli dedicherà l’album Heart.

Nel 1999, Amanda Lear conosce il modello Manuel Casella, di 40 anni più giovane, con il quale sta insieme dal 2001 al 2008. Nel 2014 ha una relazione con l’attore Anthony Hornez, sempre di circa 40 anni più giovane.

Come racconta a Silvia Toffanin in una intervista del 2021, è stata la prima esperienza sessuale del giovanissimo Miguel Bosè. A gettarlo tra le braccia della donna fu il padre di Miguel, il torero Dominguín.

Amanda Lear non ha mai avuto figli. In svariate occasioni, ha deciso di spiegare come questa sia stata una precisa scelta personale. Ecco le sue parole:

Chi fa il mio lavoro non può avere figli. L’idea che un mio ipotetico bambino dovesse essere sballottato da una parte all’altra, per seguire i miei capricci, non mi è mai sembrata la cosa più giusta. Una mamma dovrebbe accudire la propria creatura e non crearle ulteriori disagi. Pensate poi se avesse mai visto le mie copertine, nuda, su Playboy o se avesse visto tutti gli uomini che ho avuto. Che figura avrei fatto? Non me lo sarei mai perdonato”.

Biografia

Amanda Tapp (pseudonimo Amanda Lear), è nata a Saigon il 18 novembre 1939. Modella, cantante, scrittrice, pittrice e conduttrice francese, per lungo tempo è stata la musa ispiratrice del pittore surrealista Salvador Dalì.

Trasferitasi a Parigi dopo aver finito le scuole elementari, studia alla Scuola d’Arte di San Martino di Londra nel 1964. In quel periodo, sale agli onori della cronaca in virtù della sua storia d’amore con Brian Ferry, frontman dei Roxy Music, e inizia a lavorare come modella per Catherine Harle. La Lear diventa molto richiesta in breve tempo: fa la modella per Paco Rabanne, e viene immortalata dalle macchine fotografiche di Charles Paul Wilp, Helmut Newton e Antoine Giacomoni per testate come “Vogue“, “Marie France” ed “Elle“. Partecipa, inoltre, a sfilate per Antony Price, Ossie Clark e Mary Quant a Londra, e per Coco Chanel e Yves Saint Laurent a Parigi.

Nel frattempo, nel 1965 a Parigi, in un locale chiamato “Le Castel”, ha conosciuto Salvador Dalì che è rimasto immediatamente colpito dall’affinità spirituale che intercorre tra i due. Amanda accompagnerà la vita del pittore surrealista nei successivi quindici anni, passando ogni estate con lui e sua moglie.

Protagonista della copertina di “For your pleasure“, disco dei Roxy Music del 1973, Amanda appare insieme con David Bowie nella serie tv “Midnight special“, sulla Nbc.

Sempre con Bowie l’anno successivo registra la sua prima canzone, “Star“, che però non viene mai pubblicata. Il suo singolo di esordio sarà, invece, “Trouble“, che tuttavia non otterrà il successo sperato, a dispetto delle lezioni di canto frequentate e pagate proprio da Bowie. Del brano, per altro, viene incisa anche una versione francese, che viene notata dall’etichetta Ariola Eurodisc: la casa discografica, tramite il produttore Antony Monn, le propone un contratto di sei dischi e sette anni.

Il disco d’esordio si chiama “I am a photograph“, e ottiene un successo strepitoso in Austria e in Germania. In questo periodo, per altro, arriva anche il debutto sul piccolo schermo nel nostro Paese: accade per la serata inaugurale della tv privata Antenna 3.

Dopo aver preso parte al programma di Raidue “Stryx“, dove interpreta il personaggio ambiguo di Sexy Stryx, la Lear nel 1978 ottiene un cameo nella pellicola “Zio Adolfo in arte Fuhrer” e in “Follie di notte“, di Joe D’Amato. L’artista, però, non abbandona la carriera musicale, e dà alle stampe “Never trust a pretty face.

Negli anni Ottanta, Amanda incide “Diamonds for breakfast“, eccezionale successo di vendite e “Incognito“; l’unica hit destinata a lasciare il segno, però è “Egal“.

In Italia conduce “Ma chi è Amanda?” e due edizioni di “Premiatissima” su Canale 5, nel 1982 e nel 1983. Il 1984 è l’anno della pubblicazione di “My life with Dalì“, la sua prima autobiografia. Poi Amanda Lear si dedica nuovamente alla musica dando alle stampe “Secret Passion“.

Il 1988 vede la Lear tornare in vetta alle classifiche musicali con “Tomorrow (Voulez vous un rendez vous)“, reinterpretazione di “Tomorrow” realizzata con Giovanni Lindo Ferretti, cantante dei CCCP Fedeli alla linea. Per quanto riguarda il piccolo schermo, nel 1998 è la volta de “Il brutto anatroccolo“, programma condotto in prima serata su Italia 1 con Marco Balestri.

Nel frattempo, ricompare in passerella, sfilando per stilisti come Thierry Mugler e Paco Rabanne.

n televisione, l’artista presenta “Cockatil d’amore” e “La grande notte del lunedì sera“, condotta con Gene Gnocchi. Dopo aver fatto parte nel 2005, della giuria di “Ballando con le stelle“, appare successivamente in un curioso cameo all’interno della soap opera di Raitre “Un posto al sole“, dove interpreta la Morte.

Ma gli anni Duemila di Amanda Lear sono contrassegnati anche dal doppiaggio (nel film “Gli incredibili“, presta la voce a Edna Mode) e dall’esposizione delle sue opere d’arte: per esempio con la mostra “Never mind the bollocks: here’s Amanda Lear”, tenuta nel 2006.

Dopo essere stata nominata Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese, nel 2009 pubblica l’albumBrief encounters“.