Sono stati scarcerati e sono sani e salvi. La prigionia è finita e non ci credono neanche loro mentre salgono sull’aereo che li porterà nella terra della libertà. Sono oppositori politici, leader, contadini, giornalisti e studenti.
Nicaragua liberati prigionieri politici, cosa è successo
In Nicaragua sono stati fatti uscire di galera 222 dei 245 prigionieri dell’opposizione, che dal 2021 erano stati arrestati con l’accusa di opposizione al regime del presidente Daniel Ortega. I 222 sono stati messi su un aereo diretto negli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato americano ha detto che la mossa – accolta con favore – è stata fatta “unilateralmente” dal governo nicaraguense.
Tra coloro che sono stati liberati c’è anche chi si sarebbe dovuto candidare alle elezioni del 2021 contro Ortega, ma che non ha potuto a causa dell’arresto. Nonostante gli Stati Uniti definiscano “farsa” le elezioni in Nicaragua, Ortega ha vinto il quarto mandato consecutivo ed è al potere ininterrottamente dal 2007.
Il presidente Ortega ha previsto di attuare questa misura per espellere dal paese gli oppositori politici che minacciano il regime e li ha definiti come “agenti” di potenze straniere che cercavano di minare la sovranità nazionale.
Secondo alcune fonti dell’opposizione, i prigionieri liberati sono stati privati della cittadinanza nicaraguense e sono stati tacciati di essere dei “traditori” deportati. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto di essere felice di accogliere i prigionieri politici ma di non sapere se questo possa essere un segnale tale da lasciar intendere che il Nicaragua sia pronto a cambiare le sue politiche sui diritti umani.
Testimonianze agghiaccianti
Con la libertà dei 222 sono arrivate anche le testimonianze. Tante sono le storie d’orrore che emergono dal carcere che hanno dovuto vivere i prigionieri. Kevin Solis, uno studente di Giurisprudenza di 24 anni, dichiara di essere stato per tre anni nell’”Infernillo”, nel piccolo inferno. Dice di aver vissuto tutto questo tempo chiuso in un cubo, al buio e senza un filo di luce, con la guardia che gli lasciava da mangiare una volta al giorno. Dormiva legato a delle catene ed è stato massacrato. Ma ora è libero. Si trova in un hotel a Washington. Sorride. È libero e non ci crede neanche lui.