C’è la pre intesa tra Ita Airways e i sindacati sugli aumenti di stipendio per il personale. Viene così scongiurato lo sciopero dei dipendenti di volo e di terra della compagnia. Che gli stipendi offerti fossero addirittura inferiori a quelli percepiti nelle low cost ne avevamo ampiamente discusso qui. Così le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali nel negoziato con l’azienda hanno chiesto un allineamento delle buste paga della newco con quelle del contratto collettivo nazionale del trasporto aereo. In ragione dell’accordo raggiunto dalle parti a dicembre 2021 e che ha fissato gli assetti retributivi al livello di una start up. gli stipendi, si è detto, sono ben al di sotto anche rispetto alle low cost.
Personale Ita, aumenti di stipendio grazie al pre accordo tra sindacati e azienda
La minaccia, del resto, era concreta. In mancanza del riconoscimento degli aumenti i sindacati e associazioni professionali avevano più volte paventato il ricorso allo sciopero proprio mentre è ancora in corso la trattativa con Lufthansa per l’acquisizione del 40 percento di Ita Airways, in previsione di un successivo acquisto delle quote restanti possedute dal Mef quando, nel giro di due anni (stando alle previsioni del gruppo tedesco) la compagnia aerea sarà tornata con i conti in attivo. Grazie alle procedure di “raffreddamento”, previste dalla legge proprio per evitare il ricorso allo sciopero, la prima fase a livello aziendale si era conclusa con un nulla di fatto, dunque mercoledì 8 febbraio le parti sono state convocate al ministero del Lavoro per la procedura di conciliazione che è rimasta aperta fino a oggi, 10 febbraio, quando alle 14 si sono riunite le parti per il passaggio finale e la formalizzazione dell’accordo. In un comunicato unitario Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Anpac, Anpav e Anp rilasciato ieri le associazioni spiegavano come “la trattativa ha compiuto stasera ulteriori passi avanti, tanto da renderci fiduciosi circa la concreta possibilità di giungere ad un’intesa domani, 10 febbraio, nell’ambito della procedura di raffreddamento e conciliazione già convocata dal ministero del Lavoro». E così è stato. Le sigle hanno confermato “l’indifferibile necessità di giungere ad un’intesa che renda merito ai lavoratori che hanno supportato la difficile fase di start up e garantisca la sostenibilità del piano industriale di sviluppo della compagnia, preannunciando che, in difetto, procederanno senza ulteriori indugi alla proclamazione delle necessarie azioni di sciopero”.
Gli aumenti previsti per i dipendenti
Parlando di numeri, per i piloti è previsto un incremento medio del 38 percento sui minimi tabellari, mentre per gli assistenti di volo l’adeguamento medio sarà del 23 percento. Gli aumenti avranno decorrenza dopo 15 mesi dall’assunzione, a partire dal 2 dicembre 2021 (quando è stato raggiunto con i sindacati l’accordo sul nuovo assetto retributivo, fissato al livello di una start up) per chi è stato assunto tra ottobre e dicembre 2021: l’adeguamento in busta paga, in questo caso, scatterà a partire dalla mensilità di aprile. Chi, invece è stato assunto a gennaio avrebbe gli aumenti a partire da maggio, e così via. È previsto anche un incremento della diaria sui voli internazionali da 46 a 51 euro. Per il personale di terra l’adeguamento retributivo corrisponderebbe ad un aumento del 15 percento dei minimi tabellari in due tranche e si prevedono 458 euro da destinare al welfare aziendale. Dai tempi di Alitalia molte cose sono cambiate a cominciare dalle retribuzioni del personale navigante, oggi praticamente dimezzate, ma che già con il passaggio a Cai risultavano essere ampiamente al di sotto rispetto ai tempi d’oro della compagnia di bandiera. Il tema dell’adeguamento delle retribuzioni è stato oggetto di un negoziato tra sindacati e l’ad Fabio Lazzerini. Un tira e molla che si protrae ormai da fine novembre e che sembra aver raggiunto, almeno per ora, un punto di equilibrio.