Aggressioni docenti: il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara propone una soluzione cautelativa per i docenti e il personale scolastico, la presenza dell’Avvocatura dello Stato a difesa delle vittime. Ne abbiamo parlato ad Open Day, su Radio Cusano Campus, con Attilio Fratta di Dirigenti Scuola e Rino Di Meglio, coordinatore nazionale del Gilda insegnanti.
Aggressioni docenti: “Sollecitavo il provvedimento di Valditara da parecchi mesi”
Aggressioni docenti: l’aiuto di un avvocato a difesa del personale scolastico è un’idea ammirevole, “un provvedimento che mi piace, sono parecchi mesi che sollecitavo una cosa simile, che gli insegnanti vittime di episodi di aggressione – da parte di genitori o qualche volta da parte di alunni più grandi – fossero assistiti dall’Avvocatura generale dello Stato essendo rappresentanti dello Stato anche loro. Dovrebbe valere per tutto il personale della scuola, ma fino ad oggi non è avvenuto perché quando un insegnante doveva rivolgersi alla magistratura per aver subito danni morali o materiali doveva farlo a spese proprie – ha osservato Rino Di Meglio – mi pare un primo passaggio positivo per far vedere che chi rappresenta lo Stato prova ad arginare questi fenomeni, di bullismo o di aggressioni.”
Le criticità
“Credo tutti abbiano applaudito e siano contenti dell’iniziativa del Ministro, il problema è la fattibilità, le intenzioni sono belle, non è possibile entrare a scuola e prendere a schiaffi il personale. Concordiamo con Valditara, ma bisogna modificare la norma. Al momento non riescono a gestire i contenziosi in atto. Siamo un popolo litigioso per ogni sciocchezza si va dai in giudizio: l’altro problema non è la difesa, ma l’educazione e il senso civico – hanno aggiunto Attilio Fratta e Rino Di Meglio – ci vorrebbe un provvedimento di leggi apposito, l’attuale vecchia norma va modificata e per farlo ci vorranno dei soldi.”
Il bullismo contemporaneo dei benestanti
“L’altro problema non è soltanto del bullismo, un pò di bullismo c’è sempre stato, anche nel secolo scorso, l’attuale problema è che mentre una volta il bullismo proveniva da classi disagiata oggi si è diffuso anche tra i benestanti. L’educazione non è cresciuta col benessere, bisogna migliorare la vigilanza delle scuole: manca personale, mancano strumenti. Il fatto che si cominci ad affrontare e conoscere il problema è importante. Parlare è importanti, poi bisogna rendere le idee fattibili, ma soprattutto educare le persone”.