Un emendamento al Dl Milleproroghe, all’esame delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato e riformulato dal governo, prolunga la possibilità di richiedere i mutui per i giovani under 36. Il provvedimento mira a prorogare la misura dal 31 marzo al 30 giugno 2023, spostando la scadenza per la presentazione delle domande di accesso al Fondo di garanzia prima casa per i mutui richiesti da giovani coppie o nuclei familiari monogenitoriali con figli minori o in cui uno dei due componenti abbia meno di 35 anni, un contratto di lavoro atipico e un reddito annuo non superiore a 40mila euro. Cerchiamo di capire nei dettagli come funziona.

Mutui e giovani under 36: tutto quello che c’è da sapere sulle nuove disposizioni contenute nel DL Milleproroghe

Innanzitutto va specificato cos’è la misura e a chi è rivolta. Il Fondo Prima Casa è rivolto, appunto, “a tutti i cittadini che, alla data di presentazione della domanda di mutuo per l’acquisto della prima casa, non siano proprietari di altri immobili a uso abitativo (anche all’estero), salvo il caso in cui il mutuatario abbia acquisito la proprietà per successione causa morte, anche in comunione con altro successore, e che siano ceduti in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli”, si legge nel dl. La platea di destinatari ai quali è riconosciuta la priorità nell’accesso al beneficio del Fondo e l’applicazione di un “tasso effettivo globale non superiore al tasso effettivo globale medio (TEGM) pubblicato trimestralmente dal Ministero dell’Economia” sono: giovani coppie coniugate ovvero conviventi more uxorio che abbiano costituito nucleo da almeno due anni; nuclei familiari monogenitoriali con figli minori conviventi; conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari comunque denominati; giovani di età inferiore a 36. Già il decreto Sostegni bis aveva previsto la possibilità di richiedere l’innalzamento della garanzia all’80 percento per tutti coloro che rientrando nelle categorie elencate, con un Isee non superiore a 40 mila euro annui e che richiedono un mutuo superiore all’80 percento del prezzo d’acquisto dell’immobile comprensivo di oneri accessori. Questa misura è stata prorogata fino al 31 marzo 2023 dalla legge di Bilancio 2023 (legge 197/2022). La legge 175/2022 di conversione del decreto Aiuti ter, ha introdotto un correttivo al TEGM per agevolare l’offerta di mutui a tasso calmierato con garanzia fino all’80 percento, anche nei casi in cui il TEG superi il TEGM. Per accedere al fondo il richiedente, alla data di presentazione della domanda di mutuo giovani, non deve essere proprietario di altri immobili ad uso abitativo, salvo quelli acquistati per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli. Ci sono altri requisiti da rispettare per accedere alla garanzia statale concessa nella misura massima dell’80 per cento della quota capitale in essere sui finanziamenti di acquisto, ristrutturazione e accrescimento dell’efficienza energetica di unità immobiliari. Gli under 36 devono, infatti, avere o stabilire la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile, entro 18 mesi dall’acquisto e non devono possedere un altro immobile acquistato con l’agevolazione prima casa o, se si possiede, venderlo entro un anno dalla data del nuovo acquisto. Non solo: la casa deve essere ubicata nel territorio nazionale e non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici) e non deve avere le caratteristiche di lusso. Anche l’acquisto della pertinenza può essere effettuato insieme a quello dell’abitazione principale o con atto separato, ma a patto che venga sottoscritto entro il termine temporale di validità dell’agevolazione e nel rispetto dei requisiti previsti. Il mutuo ipotecario, infine, deve essere di importo non superiore a 250mila euro, concesso dalla banca o intermediario finanziario che ha aderito all’iniziativa, in base al Protocollo di intesa sottoscritto l’8 ottobre 2014 tra Ministero dell’Economia e delle Finanze e Abi.