La questione migranti è stata senza dubbio il topic principale che ha accompagnato il Consiglio europeo appena concluso. “Il Consiglio europeo ha chiaramente riconosciuto che la migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea”. Queste le parole di Ursula von der Leyen al termine dei lavori, quando tutte le conclusioni sono state adottate. Tra queste, forse la più importante riguarda l’assunto che la difesa delle frontiere esterne non può essere più delegata alla responsabilità dei singoli Stati membri, con evidente squilibrio nella distribuzione degli oneri e a spese di chi, per ovvie ragioni geografiche, risulta essere più esposto come l’Italia (e non solo). Von der Leyen e Charles Michel annunciano dunque un massiccio piano di investimenti comunitario nelle misure a difesa delle frontiere esterne e che riguardano principalmente il riconoscimento della “specificità” delle frontiere marittime dell’Unione e la necessità di rivedere attraverso il principio di vera solidarietà il meccanismo del Trattato di Dublino. Giorgia Meloni si dice “molto soddisfatta”, ma rimanda la sua analisi alla conferenza stampa convocata per la tarda mattinata di oggi. Si tratta, per il momento, di un importante traguardo, ma Il tema sarà ripreso ancora dal Consiglio a marzo, quando sarà il tempo delle proposte effettive. 

La questione migranti al centro del dibattito durante il Consiglio europeo appena concluso. Tutti i dettagli

La presidente della Commissione Ue torna a parlare del problema migranti e lo fa alla base delle nuove misure in fase di studio: “Le frontiere devono essere gestite. Ci concentreremo su due progetti pilota sui confini. Forniremo un pacchetto integrato di infrastrutture mobili e fisse, dalle automobili alle telecamere, dalle torri di guardia alla sorveglianza elettronica. Ciò richiede finanziamenti dell’Ue, finanziamenti bilaterali e/o contributi bilaterali e, naturalmente, richiede anche finanziamenti nazionali. “Poi”, aggiunge, “lanceremo progetti pilota incentrati sulle procedure di frontiera al fine di mostrare le migliori pratiche in termini di registrazione, procedure di asilo rapide ed eque, come affrontare il rimpatrio. Frontex e l’Agenzia per l’asilo dell’Ue ed Europol a sostegno di questi progetti pilota”.  È invece il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, a confermare che anche l’attività delle Ong finirà sul tavolo dei lavori a marzo. “Il Consiglio si concentrerà sulla questione delle entità private che fanno operazioni di soccorso”, ha detto Michel che ha aggiunto: “Abbiamo avuto un dibattito sulle migrazioni di qualità, franco, molto rispettoso. Con la consapevolezza che è un soggetto comune per l’Ue e che lo dobbiamo trattare insieme per dare una risposta europea”. Tre le aree tematiche su cui ci si concentrerà il Presidente del Consiglio elenca “l’azione esterna, che va rafforzata. La cooperazione con i Paesi terzi per aumentare rimpatri e riammissioni, la questione del controllo delle frontiere esterne e qui dobbiamo assegnare più fondi”. Il prossimo Consiglio affronterà anche la questione dell’attuazione dell’accordo di Dublino. Infine, si è detto, l’attività delle Ong in mare. Sempre su Dublino, Von der Leyen precisa: “Mentre aspettiamo l’adozione del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, dobbiamo sostenere meglio gli Stati membri sotto pressione, quindi i meccanismi volontari di solidarietà devono portare un’effettiva solidarietà. Allo stesso tempo, è importante affrontare i movimenti secondari attraverso la corretta applicazione del meccanismo di Dublino”. Per quanto riguarda il piano industriale green per rispondere all’Inflation Reduction Act (Ira) degli Stati Uniti “La Commissione europea presenterà proposte legislative concrete a metà marzo, in tempo per il prossimo vertice Ue di fine mese” ha spiegato ancora von der Leyen. “La nostra industria della tecnologia pulita è innovativa e competitiva. Ora si tratta di mantenere il nostro vantaggio” ha aggiunto su Twitter. “Ho presentato il nostro piano industriale Green Deal che combina regole favorevoli, finanziamenti, competenze e una politica commerciale attiva. I leader hanno dato il via libera, quindi presenteremo proposte entro il Consiglio europeo di marzo”, conclude la Presidente della Commissione.