Influenza aviaria OMS. Sono passati alcuni mesi da quando l’Italia è uscita ufficialmente dall’emergenza sanitaria e già si prepara a vivere un altro problema: potrebbe arrivare l’influenza aviaria, è questo l’allarme lanciato direttamente dall’OMS. Nello specifico si è parlato di influenza aviaria umana.

Influenza aviaria OMS lancia l’allarme

Il virus di cui si parla da alcune ore è l’H5N1 solitamente diffuso tra il pollame e gli uccelli selvatici. Eppure, sembra che tale male stia per arrivare anche tra gli umani. Lo ha riferito ai giornalisti il ​​​​direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus dopo aver ricevute diverse segnalazioni di infezioni in visoni che come ha specificato “devono essere monitorate attentamente“.

Nonostante l’influenza aviaria non dovrebbe essere pericolosa per gli umani, l’OMS ha sottolineato, però, l’importanza di effettuare controlli costanti affinché non si faccia lo stesso errore del Covid. Quindi, l’Organizzazione mondiale della sanità avrebbe coinvolto i produttori, spiegando di “assicurarsi che, se necessario, le forniture di vaccini e antivirali saranno disponibili per l’uso globale“.

Italia a rischio

Anche Matteo Bassetti ha spiegato che l’influenza aviaria ha infettato raramente gli umani. L’unica volta che si è verificata tale emergenza ha portato al 56% di mortalità cioè uno contagiato su due è morto. “Il Covid all’inizio, in epoca pre-vaccini, aveva l’1-2% di mortalità. Quindi siamo preoccupati di quello che accade negli animali, sono malattie che prima o poi arrivano nell’uomo. A questo proposito il ‘New York Times’ ha pubblicato un articolo sul fatto che una pandemia ancora più mortale potrebbe essere presto da noi“. Ha affermato il primario di Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, rilasciando un’intervista all’Adnkronos Salute dopo l’allarme lanciato dall’Oms.

Bassetti ha poi continuato consigliando di monitorare la situazione che potrebbe degenerare da un momento all’altro. “Non dobbiamo aspettare, ma investire in due cose: i vaccini attivi contro H5N1, già approvati dalla Fda americana e lavorare per essere pronti a produrne in grande quantità perché non possiamo aspettare 6 mesi per una produzione su larga scala. E anche sviluppare dei test per questo virus e farli a chi è a contatto con i volatili, continuando a testarli e capire se qualcosa non va. Investire poi – ha spiegato – su antivirali per averli pronti e avere delle scorte. L’obiettivo ultimo è quello di arrivare a un vaccino universale per H5N1, H3N2, H1N1 e anche Sars-CoV-2. Non è facile, ma abbiamo la tecnologia“. Seguiranno ulteriori aggiornamenti sull’argomento che sta preoccupando l’OMS i i medici.

Influenza aviaria, cosa dobbiamo sapere

Anche se la maggior parte degli uomini tende a non preoccuparsi dell’allarme da parte dell’OMS, è fondamentale conoscere tutti i dettagli sull’influenza aviaria. L’Influenza aviaria è una malattia infettiva contagiosa molto diffusiva che deriva da un virus influenzale di ceppo A che tende a colpire diverse specie di uccelli selvatici e domestici, con sintomi che possono essere lievi quando si tratta di un virus a bassa patogenicità, oppure gravi e sistemici legati agli apparati respiratorio, digerente e nervoso fino ad essere mortali quando si tratta del virus ad alta patogenicità. A partire dal 1997 è stato dimostrato che il virus può essere trasmesso agli umani.

Gli essere umani possono essere contagiati quando i volatili infetti vengono a contatto con gli umani per mezzo di saliva, muco e feci. Il virus, infatti, può infettare le persone attraverso gocce disperse nell’aria, attraverso polveri respirate oppure con la contaminazione di oggetti o superfici che possono venire a contatto con le mani e causare il contagio se portate alla bocca, agli occhi o al naso. Le infezioni nell’uomo si sono verificate dopo un contatto, senza le dovute protezioni, vale a dire i guanti e la mascherina, con volatili infetti o superfici contaminate.