Atto di indirizzo Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR): il ministro Anna Maria Bernini ha firmato l’Atto di indirizzo politico-istituzionale per il 2023, che attualmente è in corso di registrazione presso gli organi di controllo competenti.
Il documento, in particolare, ha lo scopo di orientare le scelte operative e amministrative del MUR per l’anno in corso, andando a definire le sei priorità da perseguire.
Gli interventi definiti dal Ministero dell’Università e della Ricerca saranno incentrati sugli ambiti qui di seguito.
Atto di indirizzo Ministero dell’Università e della Ricerca: ecco le 6 priorità politico-istituzionali previste per il 2023
L‘Atto di indirizzo per il 2023, firmato dal ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, prevede delle “Linee programmatiche” che hanno l’obiettivo di portare l’università e la ricerca al centro del futuro dell’Italia, mediante la predisposizione delle seguenti 6 priorità politico-istituzionali:
- l’implementazione delle attività di realizzazione dei progetti PNRR;
- il potenziamento dell’offerta formativa;
- l’allargamento della comunità di ricerca;
- il Programma nazionale per la ricerca 2021-2027 e i Programmi strategici nazionali;
- l’internazionalizzazione;
- il consolidamento dell’organizzazione del Ministero e lo sviluppo delle attività di “Policy communication”.
Per quanto riguarda i progetti che sono stati istituiti nell’ambito del PNRR, questi ultimi dovranno essere eseguiti in maniera già rapida ed accurata, al fine di rispettare gli obiettivi intermedi e finali che si prevede di raggiungere entro l’anno 2026.
Per fare questo, è stato previsto quanto segue:
- una semplificazione amministrativa;
- una forte collaborazione con:
- tutte le amministrazioni coinvolte;
- le università;
- le istituzioni AFAM;
- gli enti di ricerca;
- un accurato monitoraggio;
- un’efficace comunicazione dei risultati.
Per quanto riguarda l’offerta formativa, invece, il potenziamento sarà attuato mediante l’obiettivo di rendere il diritto allo studio universale, andando a supportare le fasce più deboli con misure che saranno rese fisse, quali:
- l’aumento di borse di studio, sussidi e alloggi per gli studenti fuori sede;
- il sostegno specifico agli studenti con disabilità.
Inoltre, saranno attuate anche le seguenti misure:
- il potenziamento dell’orientamento ai ragazzi delle scuole secondarie superiori, in modo da ridurre il tasso di abbandono universitario;
- l’aumento del numero delle lauree abilitanti;
- la semplificazione dell’inserimento dei giovani laureati nel mondo del lavoro e delle professioni, con una particolare attenzione al numero programmato per Medicina, in modo da garantire che ci sia un numero di medici sufficiente per soddisfare i bisogni della popolazione di oggi e di domani.
- modifiche all’attuale sistema di reclutamento dei docenti universitari;
- il potenziamento dell’autonomia degli istituti AFAM, mediante:
- la riforma degli ordinamenti;
- lo sviluppo dei dottorati;
- l’introduzione della figura dei ricercatori, nella prospettiva dell’Abilitazione artistica nazionale.
Per quanto riguarda la ricerca l’obiettivo è quello di aumentare il numero dei giovani con il dottorato, dal momento che la media italiana tra i ragazzi di età compresa tra i 24 e i 35 anni (una persona su mille) risulta essere inferiore rispetto a quella europea (1,5 su 1000), e, addirittura, della metà rispetto alla Germania (2,1 su 1000).
Nello specifico, si pensa a:
- revisionare la figura del ricercatore a tempo determinato;
- ridurre la fuga dei cervelli all’estero;
- attrarre menti brillanti in Italia;
- concedere più finanziamenti pubblici e partenariati nazionali e internazionali, con soggetti pubblici e privati.
Inoltre, sarà rivisto anche il Programma Nazionale della Ricerca 2021-2027, il quale sarà incentrato sui seguenti obiettivi:
- accompagnare la programmazione europea e nazionale dei fondi destinati alla ricerca;
- supervisionare i processi di riforma degli enti pubblici di ricerca e consolidare il ruolo strategico del MUR nella ricerca scientifica in ambito spaziale;
- garantire la cybersicurezza di propria competenza, anche coinvolgendo università e centri di ricerca;
- avviare programmi strategici nazionali sulle tecnologie critiche, a partire dal Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore.
Per maggiori informazioni sull’internazionalizzazione e il consolidamento dell’organizzazione del Ministero si rimanda a quanto espressamente previsto all’interno dell’Atto di indirizzo per il 2023 del MUR.