Bonus nuovi frantoi agricoli 2023, come e quando presentare domanda e a quanto ammontano i contributi del fondo perduto. Il ministero dell’Agricoltura ha sbloccato 100 milioni di euro, rientranti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per gli incentivi finalizzati a sostituire i frantoi agricoli. La misura consente di ammodernare i frantoi oleari mediante domanda da presentare dalle imprese interessate, sia piccole e medie sia – per una parte – grandi aziende, per l’ottenimento degli aiuti necessari a beneficio degli operatori del settore agricolo rientranti nella filiera olivicola e olearia. Il decreto di riferimento del ministero dell’Agricoltura è il numero 53263 del 2 febbraio 2023: nel testo è presente la ripartizione dei fondi che il governo trasferisce alle Regioni, destinatarie delle domande del contributo a fondo perduto delle imprese agricole. Ecco quali sono le procedure per la presentazione della domanda di bonus e le date di scadenza sia delle istanze, sia dell’avvenuta sostituzione dei frantoi, nonché le somme a fondo perduto che le aziende possono ottenere.
Bonus nuovi frantoi agricoli 2023: come presentare la domanda
Ammesse alla domanda per ottenere i bonus a fondo perduto per la sostituzione dei frantoi agricoli sono le aziende agroindustriali e le cooperative risultanti titolari di frantoi oleari per mezzo dei quali avviene l’estrazione dell’olio extravergine di olive. Per ottenere i finanziamenti, il primo passaggio che le imprese del settore agricolo devono compiere è l’iscrizione al sito dell’olio d’oliva del sistema informativo agricolo nazionale (Sian). Ammessi ai contributi a fondo perduto sono i piccoli e medi produttori: tuttavia, anche le grandi imprese possono presentare domanda degli incentivi ma l’ottenimento dei fondi è subordinato alla dimostrazione che non avrebbero potuto procedere alla sostituzione dei frantoi senza il beneficio degli aiuti. Per questo motivo, la procedura per queste imprese prevede l’analisi controfattuale. Per quanto riguarda la percentuale dei contributi a fondo perduto, questa è commisurata al 40% delle spese sostenute per l’acquisto di beni materiali e immateriali, nonché per i lavori strutturali. Ma si può arrivare alla metà dei costi sostenibili e ammissibili per le aziende agricole situate nelle regioni meno sviluppate, tra le quali quelle del Sud Italia. Alla presentazione dell’istanza e alla valutazione positiva della stessa, la Regione di appartenenza stanzia un anticipo del bonus pari al 30% di quanto spettante, purché il beneficiario del fondo perduto presenti una garanzia fideiussoria.
Imprese agricole ammesse ai contributi a fondo perduto per sostituzione oleifici
Eccoci a tutto l’iter per la presentazione della domanda di bonus per la sostituzione dei frantoi oleari delle imprese operanti in agricoltura. Entro il prossimo 31 marzo ciascuna Regione pubblicherà i bandi e avvierà la raccolta delle istanze delle aziende agricole che avrà scadenza al 30 giugno 2023. La procedura di selezione delle domande terminerà il 30 novembre 2023 affinché, entro il 5 dicembre successivo, le Regioni possano trasmettere al ministero dell’Agricoltura i risultati delle selezioni. I progetti presentati dalle imprese agricole in allegato alla domanda dovranno avere come oggetto in via esclusiva la sostituzione e l’ammodernamento dei frantoi più obsoleti, con l’introduzione di meccanismi tecnici di molinatura ed estrazioni a 2 e a 3 fasi. Sul portale del ministero dell’Agricoltura, al decreto sopra indicato, è possibile prendere visione di tutte le modalità di presentazione della domanda del bonus nuovi frantoi, nonché la documentazione allegata con le specifiche tecniche utili all’elaborazione del progetto da presentare. Tra le Regioni che hanno ottenuto i maggiori finanziamenti per questa misura si cita la Puglia che potrà distribuire risorse pari a 27,4 milioni di euro; a seguire la Calabria con 16,6 milioni e la Sicilia con 12,7 milioni. Infine, i lavori di sostituzione e di ammodernamento dei frantoi dovranno avere termine entro tutto il 2025 in modo che, alla fine del maggio 2026 le imprese agricole potranno ottenere il restante 10% (o 20% per quelle nelle regioni più svantaggiate) a saldo della spesa effettuata.