Epatite c sintomi. Cosa sanno gli italiani sull’Epatite C che ogni anno colpisce milioni di persone? Nonostante le continue campagne di screening previste negli ospedali o cliniche, il numero di malati è ancora alto e non tende a scendere. Per far fronte a tale problema è necessario sapere quali sono i sintomi, come avviene il contagio e come la cura.
Epatite c sintomi
L’epatite c è una malattia infettiva causata da un virus ad RNA, che colpisce in primo luogo il fegato, provocandone l’infiammazione. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica e la cronicizzazione può portare alla cicatrizzazione del fegato e successivamente alla cirrosi che viene fuori dopo molti anni.
Quando la malattia si manifesta, i sintomi possono essere diversi, quelli più comuni sono:
- Anoressia
- Astenia
- Cachessia
- Dolore alla milza
- Dolore alla parte alta dell’addome
- Dolori Muscolari
- Febbre
- Leucopenia
- Mal di Stomaco
- Nausea
- Perdita di peso
- Piastrinopenia
Sintomi più rari sono:
- Ascite
- Dolori Articolari
- Ecchimosi
- Edema
- Epatomegalia
- Eritema
- Facilità al sanguinamento e alla formazione di lividi
- Feci chiare
- Gambe Gonfie
- Gonfiore addominale
- Ipercolesterolemia
- Ipertensione portale
- Ittero
- Proteinuria
- Prurito
- Prurito Acquagenico
- Reumatismi
- Ritenzione idrica
- Sindrome nefritica
- Sindrome nefrosica
- Splenomegalia
- Steatorrea
- Urine scure
I sintomi comuni sono quelli che si manifestano con l’epatite C acuta.
Contagio
Il virus dell’epatite C si trasmette principalmente attraverso il sangue di una persona infetta: il contagio può avvenire con la condivisione di aghi e siringhe per l’inoculazione di droghe per via endovenosa; non è un caso che la malattia è molto diffusa tra i tossicodipendenti. Alcune volte, l’epatite C viene trasmessa per mezzo di strumentazioni mediche o estetiche non sterilizzate in modo adeguato, poi ancora l’uso condiviso di rasoi, spazzolini da denti e forbicine, in ambito domestico e lavorativo, da ferite accidentali con aghi infettati da pazienti viremici.
Più raramente, la trasmissione dell’infezione può avvenire attraverso i rapporti sessuali non protetti, i rapporti tra uomini omosessuali, specie se sieropositivi. Il rischio di contagio aumenta quando c’è un’esposizione al sangue, come nei rapporti sessuali energici, nei rapporti anali, nel fisting o nel sesso durante il ciclo mestruale.
Un altro modo di trasmissione dell’epatite C è quello per via verticale, quando la madre infetta contagia il figlio durante la gravidanza o il parto. Il rischio di trasmissione da madre a figlio durante la gravidanza o il parto è molto basso ma non assente, si stima che circa il 5% viene contagiato con l’aumento in situazioni di partoriente infetta dal virus HIV ed con una viremia elevata.
Il periodo di incubazione è di 5-10 settimane, con un intervallo che può variare da 2 settimane a 6 mesi.
Cura
Non esiste una cura unica, ma il trattamento varia a seconda del soggetto malato ed è per questo che è necessaria una diagnosi specifica portata avanti da un team di esperti che dovranno capire quale sarà la cura più idonea.
Fino al 2014 la cura tradizionale consisteva nel sottoporre alle iniezioni sottocutanee settimanali di un farmaco chiamato interferone alfa pegilato in associazione ad una doppia assunzione quotidiana, per via orale, di un secondo medicinale, chiamato ribavirina. Oggi, invece, vengono prescritti i DAA, antivirali ad azione diretta, delle pastiglie da assumere dalle 8 alle 12 settimane. Non presentano effetti collaterali e grazie a tale cura, il 98% dei pazienti è riuscito a guarire. Non tutti gli ospedali possono prescrivere il farmaco, infatti, a partire dal 2015 le regioni hanno individuato dei centri prescrittori.
Campagne screening 2023
Ogni anno sono previste sul territorio italiano campagne screening, poiché è l’unico modo per individuare le persone affette da Epatite C e limitarne il contagio. Nella prima parte del 2023 sarà possibile seguire le seguenti:
- Lazio;
- Toscana;
- Emilia Romagna;
- Lombardia.