Nell’ambito dell’operazione chiamata “Fast Cash”, la Guardia di Finanza di Asti ha attuato il sequestro di beni per 4 milioni di euro ed ha eseguito gli arresti di 5 persone con l’accusa di reati di usura ed estorsione.
Il provvedimento è stato messo in pratica questa mattina, Giovedì 9 Febbraio 2023, dai finanzieri astigiani in collaborazione con i colleghi di Torino.
Tutte le 5 persone colpite da ordinanza di custodia cautelare sono ritenute responsabili a vario titolo dei reati di usura, estorsione, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni. I cinque indagati avevano già maturato precedenti penali a loro carico: due di essi, appartenenti ad una famiglia di origine sinti ma con cittadinanza italiana, sono stati condotti in carcere, mentre per i tre restanti, considerato il loro ruolo di prestanome nelle attività illecite, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari.
L’esecuzione della misura cautelare rientra in una più ampia attività di indagine sul territorio piemontese, denominata “Fast Cash”, e segue una prima perquisizione nel campo nomadi di via Learco Guerra nella prima periferia di Asti condotta nel 18 Ottobre 2022.
Già in seguito a tale ispezione, i militari avevano iniziato a sospettare della condotta illecita dei due sinti oggi arrestati. Gli accertamenti avevano appurato che i familiari dei due soggetti dichiaravano entrate esigue al Fisco e soprattutto erano percettori del reddito di cittadinanza. Dal successivo approfondimento con il rapporto con l’Erario, erano emerse ulteriori manovre irregolari nonché anomale movimentazioni di capitali.
Il pubblico ministero aveva allora chiesto ed ottenuto un primo sequestro di beni, messo in pratica solo qualche giorno fa. In questa occasione i militari avevano infatti disposto il sequestro di una villetta la cui costruzione è quasi terminata, due terreni, una Fiat 500 e una Volkswagen Polo quasi nuove, e soprattutto un camper di recente produzione e di alta gamma.
I beni erano nella disponibilità dei due indagati finiti oggi in carcere e che formalmente erano intestati agli tre astigiani in qualità di prestanome. Il valore complessivo di tali beni superava il milione di euro.
Asti 5 arresti per usura: tassi di usura superiori al 2500%
Oggi le Fiamme Gialle hanno provveduto ad un secondo sequestro preventivo di beni immobili e mobili per un controvalore complessivo attestato in circa 4 milioni di euro. Nello specifico sono state confiscate due aziende e una vettura di grossa cilindrata oltre al congelamento del capitale giacente di diversi conti correnti.
Nuovi controlli a carico degli indagati pluripregiudicati per reati contro la persona e il patrimonio avevano evidenziato come questi soggetti, nel corso dell’ultimo biennio avessero avviato una proficua attività di raccolta e commercio di rottami ferrosi. La vendita di tali prodotti avveniva senza opportuna documentazione fiscale e avrebbe generato un’evasione di imposte di diversi milioni di euro.
Inoltre i proventi di questa attività commerciale venivano destinati al prestito verso cittadini in gravi difficoltà economiche ai quali veniva esercitato un tasso di usura superiore al 2500%. In molteplici casi è stata inoltre verificata come venissero messe in atto azioni intimidatorie violente per assoggettarli a condizione di sudditanza economica e psicologica.
Ulteriori approfondimenti condotti dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Asti hanno scoperto inoltre attività di auto-riciclaggio degli stessi proventi dell’esercizio di usura. Il patrimonio illecito accumulato da usura, evasione fiscale e plurimi delitti ambientali veniva mascherato attraverso l’intestazione fittizia agli altri tre soggetti incensurati destinatari degli arresti domiciliari.
Gli agenti ritengono che questi prestanome fossero verosimilmente consapevoli del ruolo coperto nell’associazione criminale e altrettanto consci che per la loro complicità con pluripregiudicati potessero essere colpiti da provvedimenti giudiziari di aggressione patrimoniale.
In particolare proprio le aziende confiscate attraverso l’operazione odierna erano utilizzate per riciclare appositamente il denaro frutto delle attività illecite.
Complessivamente le indagini all’interno dell’operazione “Fast Cash” hanno visto impegnati oltre 30 militari della Guardia di Finanza.