Conferenza Stampa Sanremo 9 febbraio. Abbiamo visto ieri sera gli ultimi 14 cantanti in gara e concluso la classifica del voto della sala stampa e ora con la terza serata entrerà in scena il pubblico da casa con il televoto e la giuria demoscopica. Una conferenza stampa molto attesa dopo i monologhi di Francesca Fagnani e di Angelo Duro, quest’ultimo molto discusso con i pantaloni calati sul palco. Freestyle contro politica e Codacons per Fedez, mentre stasera i grandi ospiti saranno i Maneskin con la co conduzione di Paola Egonu. Premiato per la carriera Peppino Di Capri.

Conferenza Stampa Sanremo 2023 9 febbraio, la Rai prende la distanze da Fedez

La Rai ha preso le distanze dall’intervento di Fedez. Il Direttore Stefano Coletta ha infatti dichiarato in conferenza stampa: “Confermo che eravamo a conoscenza di un testo, ma non ci aveva comunicato la performance e poi ci ha detto che l’avrebbe cambiata. A nome della Rai, ritengo che la libertà sia un diritto sacrosanto che deve esprimersi attraverso tutte le forme d’arte e attraverso tutti i pensieri che un individuo può avere. A nome della Rai, però, in maniera molto netta sento di dirlo che mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato nella gestualità. La gestualità può fare male quando diventa attacco personale. Diciamo che non è più libertà quando si tramuta in un attacco personale, peraltro a un vice ministro del nostro governo che si era già trovato a chiedere scusa per una foto e per un capitolo molto chiuso. Questo tipo di attacchi non sono un sintomo di libertà e lo dico a nome dei miei vertici e come amministratore del servizio pubblico, non possiamo che sottolineare che quando l’attacco diventa frontale e personale, non c’è libertà che tenga”. Stefano Coletta ha pertanto condannato l’intervento di Fedez: “Il diritto e l’esercizio di libertà diventa non libertà nel momento in cui si tramuta in attacco personale. Non è ammissibile. Quindi piena libertà all’espressione degli artisti, ma non che poi si tramutino in gesti davvero lontani dalla libertà e attacchi personali”.

Il monologo di Angelo Duro

Il monologo di Angelo Duro ha sollevato numerose critiche e polemiche. Abbastanza prevedibile considerando che lo stesso Amadeus al momento di presentarlo aveva chiesto ai moralisti di cambiare canale per circa otto minuti, la durata dell’intervento del comico. In molti hanno storto il naso quando Duro ha iniziato a parlare di sesso e pu***ne. Amadeus si giustifica: “Angelo Duro riempie i teatri. Penso che sia un talento e come scommetto su alcuni cantanti considerati anomali per Sanremo così ho scommesso su un comico ‘anomalo’ per il Festival. Sono contento di averlo portato qui e sapevo che avrebbe diviso“. Stefano Coletta ha spiegato che la televisione deve essere in grado di innovare: “Ero in platea anche io e ho colto un doppio registro reattivo: una parte di platea adesa allo stile di Duro e una parte che dissentiva. Quando si fa show bisogna monitorare i fenomeni ed è da qualche tempo che Amadeus me ne parlava. E’ effettivamente un fenomeno forte, dal linguaggio forte, appositamente andato in fascia notturna e penso che il codice irriverente che ha usato per raccontare la duplicità del privato e del pubblico non sia tanto nel linguaggio quanto nei contenuti, che hanno sorpreso. Chi fa tv deve innovare, anche andando lontano dai codici tradizionali. Ci sono stati monologhi comici molto più violenti, ma nella stand-up comedy c’è una reiterazione del linguaggio forte che è tipo, ma la verità raccontata sono certo che abbia aperto interrogatori interni nel pubblico“. Stavolta la Rai non prende dunque le distanze. Fedez no, Angelo Duro sì.

“Racconto la mia vita”, l’intervento di Paola Egonu

Di cosa parlerà il monologo di Paola Egonu? C’è una forte attenzione mediatica in merito a quello che porterà la pallavolista sul palco dell’Ariston. La sportiva ha rivelato: “ll monologo l’ho scritto io e mi sono fatta aiutare dalle mie due agenti. Non ho preso spunto da niente in particolare, neanche da i momenti più recenti. E’ la mia vita”. La pallavolista ha deciso di abbandonare la Nazionale in seguito agli attacchi razzisti che aveva ricevuto e si è trasferita in Turchia, il penultimo paese in Europa per rispetto dei diritti LGBT. La Egonu ha spiegato di non aver mai voluto abbandonare l’Italia: “Non ho mai abbandonato l’Italia: l’ho lasciata per giocare in Turchia e tornare qui. Non ho trovato maggiore rispetto lì di qui. Mai detto che non sarei mai tornata in Italia con il governo Meloni. Per quanto riguarda la Nazionale, sto metabolizzando: se ci fosse modo, tornerei”. La Egonu smentisce poi di aver dichiarato in un’intervista che se avesse avuto un figlio sarebbe stato condannato all’infelicità: “Non ho mai detto quella frase, mai. Quando è nato il Black Lives Matters io e mio sorella ci siamo preoccupate perché sarebbe potuto capitare a mio fratello o mio figlio. Mai detto che un figlio in Italia sarebbe condannato all’infelicità“.