Dopo la visita a Londra dal primo ministro britannico Sunak e il vertice all’Eliseo con il presidente francese Macron e il cancelliere Scholz, Zelensky sarà oggi a Bruxelles, dove incontrerà anche Giorgia Meloni. Il faccia a faccia, in vista della visita della premier a Kiev, in programma per il prossimo 24 febbraio, è previsto a margine del Consiglio europeo che si occuperà, oltre che del sostegno all’Ucraina, anche del dossier sull’allentamento delle regole sugli aiuti di Stato e del dossier sui migranti. Ecco tutti i temi sul tavolo.
Bilaterale Meloni Zelensky in Europa: i temi sul tavolo
Prima di confrontarsi con i 27 Capi di Stato e di Governo, il premier ucraino terrà un discorso in plenaria al Parlamento europeo, riunito in seduta straordinaria, attorno alle 10. Ci saranno poi i lavori del Consiglio, che saranno aperti, come di consueto, dai saluti della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. Sul tavolo, il dossier sull’allentamento delle regole sugli aiuti di Stato – una proposta della commissione Ue sponsorizzata dalla Germania in risposta al piano di Biden, l’Inflation Reduction Act -, quello sui migranti e il sostegno all’Ucraina. La prima, ha spiegato Fitto, ministro italiano per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, “rischia di essere pericolosa, perché da una parte potrebbe alterare la tenuta del mercato interno europeo e, dall’altra parte, di non dare risposta unitaria né ai provvedimenti americani né in modo paritario a livello europeo, perché ci sono Paesi con più capacità fiscale che sono in grado d’intervenire con maggiore forza”.
L’Italia resterà dunque cauta, puntando “al riallineamento dei tre programmi (Pnrr, coesione e Repower Eu) per avere maggiore flessibilità sull’utilizzo dei fondi”. L’altro ‘step’ è l’ipotesi del fondo sovrano, “su cui c’è una sollecitazione forte che la commissione Ue presenti una proposta entro l’estate”. Per quanto riguarda i migranti, invece, secondo Fitto “occorre comprendere bene la differenza che c’è tra profughi e migranti economici, capire che ci sono diversi approcci tra chi gestisce il fenomeno migratorio da terra e chi lo deve gestire via mare”. Per l’Italia si tratta di una sfida europea, da risolvere, con urgenza, con soluzioni europee: è necessaria – secondo il Governo – un’azione efficace sulla gestione dei flussi, a partire dal contrasto di quelli illegali, dal miglioramento dei rimpatri e dalla cooperazione con i Paesi di origine e di transito per ridurre la pressione ai confini europei.
Sulla guerra in Ucraina resta ferma la condanna nei confronti dell’aggressione russa, con i leader europei pronti a ribadire il pieno sostegno dell’Europa per tutto il tempo necessario, a livello politico, economico, militare, finanziario e umanitario. L’Ue, insomma, si impegnerà ancora una volta a sostenere l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina; al tempo stesso, non si dimostra disposta ad indietreggiare nella pressione su Mosca affinché ponga fine alla guerra e ritiri le truppe dall’Ucraina. Negli scambi che ha avuto con diversi leader europei in vista del summit (tra cui Scholz, Macron e Sanchez), Giorgia Meloni ha ribadito “la priorità di un segnale concreto del Consiglio europeo sul pieno sostegno all’Ucraina a 360 gradi”.
È del resto ciò che sta facendo lo Stato italiano, assicurando assistenza militare a Kiev – con la proroga fino alla fine del 2023 dell’autorizzazione alla cessione di beni materiali -, fornendo supporto sul lato finanziario e della ricostruzione e mantenendo anche le misure sanzionatorie fondamentali per accelerare la fine del confitto. Dal canto suo, Zelensky si presenterà nella capitale europea con quattro obiettivi: esprimere riconoscenza per il sostegno finora ricevuto dall’Unione; chiedere ulteriori armi (compresi aerei da combattimento) e sanzioni per la Russia; premere per aprire i negoziati per l’adesione all’Ue dell’Ucraina entro quest’anno.