La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta sulla morte di una bambina di 2 anni e mezzo, avvenuta lo scorso dicembre presso l’Ospedale Vito Fazzi di Lecce a causa di un’encefalite fulminante, probabile conseguenza di un virus influenzale. A presentare l’esposto sarebbero stati i suoi genitori, intenzionati ad accertare se ci siano state inadeguatezze nelle cure prestate alla piccola all’Ospedale di Gallipoli, dove era stata portata con febbre alta nella serata del 26 dicembre, prima che venisse trasferita nell’altra struttura ospedaliera. Secondo la coppia, i sanitari di turno non sarebbero stati in grado di riconoscere la malattia della piccola, facendo perdere loro tempo prezioso: se non fosse stata considerata in “codice verde” e lasciata senza assistenza in ambulatorio, forse la bimba si sarebbe salvata.

Bambina morta a Lecce per un’encefalite fulminante: aperta un’inchiesta

Stando alla denuncia presentata dalla coppia, la bimba, di nome Ludovica, era stata accompagnata all’Ospedale di Gallipoli con febbre alta e classici sintomi influenzali nella prima serata del 26 dicembre scorso, intorno alle 19. Lì, dopo il primo soccorso ordinario, era stata trasferita al vicino pronto soccorso pediatrico, dove aveva dovuto aspettare il suo turno per diverso tempo, nonostante i genitori degli altri pazienti avessero acconsentito a darle la precedenza, viste le sue condizioni. Un’attesa vana: la dottoressa di turno li aveva infatti indirizzati, secondo i genitori, direttamente al reparto di pediatria, dove l’arrivo sarebbe stato refertato alle 19.45 in “codice verde”.

La bambina, a quel punto, era stata fatta stendere su un lettino dell’ambulatorio (non in corsia), con la sola assistenza materna. Dopo circa un’ora e mezza, il padre, rimasto fuori dalla stanza e ormai spazientito, si era rivolto ai medici, che gli avevano consigliato di riportarla a casa o trasferirla al vicino Vito Fazzi di Lecce. L’uomo aveva quindi insistito per avere un’ambulanza – poi ottenuta – e la piccola era stata portata a Lecce “sempre in codice verde, a quanto riferiscono le cartelle cliniche”, poco prima delle 22 e senza medico a bordo. A spiegarlo è l’avvocato della coppia, Alessandro Greco, che insieme ai genitori di Ludovica sta cercando di fare luce su quanto accaduto.

“Peraltro – spiega il legale – nella stessa cartella clinica il trasferimento a Lecce viene giustificato dall’assenza di posto a Gallipoli”. Al Vito Fazzi Ludovica era stata subito intubata perché non respirava bene. Nel corso di alcuni accertamenti, compresa una Tac, la piccola aveva poi avuto delle convulsioni che ne avevano richiesto il ricovero in Rianimazione, dove il 29 dicembre sarebbe poi deceduta. I medici le avevano diagnosticato un’encefalite fulminante, forse dovuta a un virus influenzale. Il 24 gennaio i genitori della bimba hanno quindi presentato una denuncia contro il nosocomio di Gallipoli: secondo loro i sanitari di turno non avrebbero riconosciuto la malattia, diagnosticando alla piccola “nulla di grave” e perdendo tempo prezioso, soprattutto nella fase di primo soccorso.

“Il cruccio dei genitori – spiega l’avvocato – è dovuto proprio alla tempistica e alla mancata individuazione della causa del malessere: due ore di attesa in ospedale senza che venisse fatto nulla, come attestato dai referti medici, qualche dubbio ce lo fanno sorgere”. Oltre alla denuncia alla Procura, “abbiamo consegnato la documentazione medica a un nostro consulente medico legale di fiducia che a breve ci farà sapere le sue conclusioni”, conclude l’avvocato Greco.

Cos’è l’encefalite fulminante?

Si tratta di un’infiammazione, rara ma grave, del sistema nervoso centrale, ossia il cervello e il midollo spinale, spesso causata da un virus, e provoca sintomi simil-influenzali che possono diventare anche gravi, in caso di mancata o ritardata diagnosi. Ecco perché, dopo la presunta individuazione della malattia, è necessario un trattamento medico tempestivo e aggressivo, onde evitare peggioramenti che possono essere anche fatali.