Francia vieta i siti porno, accesso solo ai maggiorenni: questa è la proposta della Nazione per rendere più difficile l’accesso ai siti dedicati alla pornografia e a un pubblico chiaramente adulto da parte dei ragazzi minorenni.
La Francia dice no al porno per i minorenni
Francia vieta i siti porno, bloccati ai minorenni. Il governo francese dovrebbe infatti già a partire dalla prossima settimana, presentare una proposta di legge che impedisca ai minorenni l’accesso ai siti porno attraverso un meccanismo doppio e quindi più sicuro di certificazione della maggiore età. I dettagli della certificazione non sono ancora stati spiegati, anche se si parla di un sistema simile a quello dei pagamenti effettuati attraverso la home banking ovvero con un accesso attraverso una doppia certificazione della propria età in questo caso e la misura dovrebbe entrare in vigore dal prossimo settembre, secondo quanto dichiarato da Jean-Noël Barrot, ministro della Transizione digitale nonostante la Francia abbia provato già in passato ad effettuare una manovra del genere: non è la prima volta infatti che la Francia prova ad agire in questa direzione, ma tutti i tentativi precedenti non erano andati a buon fine.
I tentativi della Francia di bloccare i siti pornografici
La Francia già in passato aveva espresso la volontà di bloccare l’accesso ai siti pornografici per i minorenni reputandoli pericolosi per il rischio emulazione ed è proprio dallo scorso anno che in Francia, si parla molto di industria del porno e abusi sessuali e della necessità di una maggiore regolamentazione sia nella produzione dei video che nella loro fruizione. Nel settembre del 2022 il Senato a seguito di due grandi indagini giudiziarie sugli abusi nel mondo del porno amatoriale, aveva presentato un rapporto in cui si denunciava il fatto che nell’industria pornografica l’abuso sessuale e fisico sia continuativo e sistematico. Questa relazione aveva come obbiettivo di denunciare un’industria della pornografia che genera violenza sistemica contro le donne e chiedere che a lotta contro la violenza pornografica e le sue conseguenze diventino una priorità politica.
L’obbiettivo simile dell’Italia
Non capita quasi mai che l’Italia prenda spunto dall’Europa quando si parla di leggi che possano essere in qualche modo inclusive, come quella sul salario minimo prontamente bocciata dal governo Meloni o tante altre in merito anche di parità uomo-donna come la questione maternità-paternità ancora troppo sbilanciata. In questo caso invece, chissà perché proprio con una legge “proibizionista” l’Italia si dimostra interessata a prendere esempio dalla Francia e dichiara, come fa sapere la deputata di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo, attenta alle tematiche giovanili, di voler seguire questo modello che vieterebbe l’accesso ai siti pornografici ai minorenni, dichiarando che: “Il ricorso della Francia mirato a tutelare i minori può essere un aiuto”.