Cosa può causare il freddo al nostro corpo? Le basse temperature si fanno sentire, il freddo è arrivato da qualche settimana e sembra non lasciarci scampo. Nessuno, però, sa che tutto ciò può recare danni al nostro corpo. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato da un team dell’università di Havard secondo cui sia le temperature troppo basse o troppo alte possono causare dei problemi cardiovascolari.
Cosa può causare il freddo al nostro corpo?
Le temperature troppo basse può aumentare il rischio di ischemia cardiaca o cerebrale. Basti pensare che la percentuale è del 32,5% superiore a quello dei giorni con temperatura normale. Il risultato dello studio pubblicato poco tempo fa è molto simile a quello condiviso da Sameed Khatana ed i suoi collaboratori della Perelman School of Medicine della Pennsylvania University di Filadelfia che avevano analizzato quale relazione ci fosse tra caldo estremo e mortalità cardiovascolare in un periodo di circa 10 anni. La mortalità cardiovascolare media mensile nei 10 anni dello studio è stata tra 22 e 26 persone ogni 100.000 abitanti. Quindi, ad ogni giornata con caldo eccessivo veniva associata un aumento della mortalità mensile tra lo 0,12 % e lo 0,19% e riguardava solitamente il sistema cardiovascolare.
Se viene considerato il caldo eccessivo esso può causare una sudorazione e quindi disidratazione, soprattutto negli anziani che sentono meno lo stimolo della sete. Poi ancora può manifestarsi la vasodilatazione provocata dal caldo che riduce la pressione e ciò può essere causata da alcuni farmaci quali gli antianginosi, i diuretici o gli ipotensivi.
L’ultimo studio americano
L’ultimo studio che ha lanciato tale allarme è stato pubblicato in uno degli ultimi numeri della rivista Circulation da Barrak Alahmad del Department of Enviromental Health dell’Harvard School of Public Health di Boston che insieme al team ha valutato, nell’ambito del Multi-Country Multi-City Collaborative Network cosa può causare il freddo al nostro corpo. Lo studio ha preso in considerazione 567 differenti città di 27 nazioni, tra cui l’Italia, sparse nei 5 continenti tra il 1979 ed il 2019.
Sono stati analizzati oltre 32 milioni di soggetti con problematiche cardiovascolari totali e scompensi cardiaci e aritmie. I dati analizzati sono stati messi a confronto con i valori di temperatura medi delle varie città, così da capire se le temperature estreme, sia inerenti al caldo che al freddo, avessero un effetto sul sistema cardiovascolare e potessero metterlo a rischio.
Sono state misurate temperature che andavano dai -30° di Helsinki ai +44° di Kuwait City. Per condurre lo studio sono stati considerati diversi fattori come l’umidità e l’inquinamento atmosferico ed altre cause che potessero essere legate ai dati ottenuti.
Dalla ricerca è emerso che nei giorni più caldi sono avvenuti 2,2 decessi in più ogni 1000 morti cardiovascolari. In quelli più freddi sono avvenuti ancora più decessi arrivando ad un eccesso di mortalità di 9,1 soggetti ogni 1000. Nei giorni più caldi si registra, rispetto ai giorni normali, un incremento del rischio di mortalità tra il 7% ed il 10% per ischemia cardiaca o cerebrale, e del 12% per lo scompenso cardiaco. Nei giorni più freddi i dati sono ancora più preoccupanti.
Ischemia cerebrale
- L’ischemia cerebrale è un problema che si verifica quando diminuisca l’apporto di sangue al cervello. Quando avviene un avvenimento del genere bisogna essere tempestivi per far sì che non si verifichino conseguenze gravi. Tale patologia può portare a:
- Una mancata ossigenazione del tessuto cerebrale.
- Un’impossibilità di far fronte ai bisogni metabolici di ciascuna cellula.
Esistono due tipi di ischemie: cerebrale acuta che insorge improvvisamente e in modo isolato; cerebrale cronica che si verifica in diversi episodi ischemici, anche non sintomatici, ma riscontrabili per mezzo di tecniche diagnostiche di immagine.