Volodymyr Zelensky a Bruxelles. Il presidente ucraino, infatti, sarà domani nella capitale belga dove parteciperà al vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Unione europea. Aveva preso parte ad almeno sei vertici Ue in passato ma sarà in presenza per la prima volta. Prima di confrontarsi con i ventisette leader terrà un discorso in plenaria al Parlamento europeo, riunito in seduta straordinaria, alle 10. Zelensky continua quindi il suo tour in Europa e nel mondo. Proprio oggi era a Londra dove ha tenuto un discorso a Westminster ed è stato ricevuto da re Carlo III. Attualmente si trova a Parigi dove si intratterrà stasera con il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.
Bilaterale Meloni-Zelensky
È previsto un incontro anche con il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni: probabilmente – si apprende tramite l’AGI – già domani, a Buruxelles, le parti potrebbero tenere un bilaterale. La premier, negli scambi che ha avuto con diversi leader europei in vista del summit (tra cui Scholz, Macron e Sanchez), ha ribadito “la priorità di un segnale concreto del Consiglio europeo sul pieno sostegno all’Ucraina a 360 gradi”. E, molto probabilmente, ripeterà questa posizione, proprio domani, al cospetto del presidente ucraino Vlodymyr Zelensky.
I motivi del viaggio
La prima presenza di Zelensky a Bruxelles, da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, è un evento di una certa importanza. Specie nel periodo storico in cui si parla sempre di più, e proprio in funzione del conflitto innescato da Putin, di un ingresso in Europa. Gli obiettivi del presidente ucraino sono quattro: esprimere riconoscenza per il sostegno finora ricevuto dall’Unione; chiedere ulteriori armi (compresi aerei da combattimento) e sanzioni per la Russia; premere per aprire i negoziati per l’adesione all’Ue entro quest’anno. Il funzionario ucraino a Bruxelles spiega: “Il presidente si sta muovendo per ottenere risultati – batte l’AGI – e il risultato principale sono le armi. Esorterà il Consiglio europeo ad accelerare le consegne di armi all’Ucraina”. La lista che Zelensky metterà sul tavolo raccoglie munizioni, artiglieria, carri armati e aerei da combattimento. “La richiesta dei jet – spiega sempre il funzionario – non è irrealistica”. Su questo tema – quello die Jet – nessuno si è ancora espresso. Da Bruxelles, forse, attendono una richiesta ufficiale da parte di Kiev prima di fornire una posizione. Richiesta che, evidentemente, potrebbe giungere domani. Una fonte diplomatica, poi, aggiunge sempre all’AGI: “Abbiamo detto chiaramente che l’Unione europea sosterrà l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Ma le richieste di armi saranno dirette agli Stati e non mi aspetterei un annuncio dal Consiglio in merito”.
Decisamente più semplice arrivare all’erogazione di un nuovo pacchetto di aiuti. Sarà il decimo ed arriverà, probabilmente, entro il 24 febbraio. Triste giorni del primo anniversario della guerra in Ucraina. Non c’è da aspettarsi grandi annunci se non dei correttivi per evitare che le sanzioni vengano aggirate. Il messaggio è: “Inutile aggiungere nuove restrizioni se quelle in vigore non vengono applicate”.
Il tema dell’adesione nell’Unione Europea
Infine, il tema dell’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Michel e Von der Leyen avevano già chiarito l’aspetto nel vertice a Kiev:
“È una questione di merito, ci sono degli obiettivi che vanno raggiunti. E sulla base di questi il processo va avanti”.
Ma nel frattempo c’è chi tra gli Stati esprime perplessità sull’avanzamento dell’Ucraina nell’attuazione delle riforme richieste. Finora, per ovvie ragioni, la Commissione è stata clemente nella sua valutazione dei progressi. Ma non tutti gli Stati lo saranno allo stesso modo. Nelle conclusioni, di cui l’AGI ha preso visione, il Consiglio europeo insiste sulla condanna della Russia e sulla necessità che venga portata a processo per i crimini commessi. Così come viene confermata la volontà di fare passi avanti con la confisca dei beni russi congelati per destinarli alla ricostruzione del Paese.