Prosegue il processo di Ciro Grillo, il primo del 2023. Si è tenuta oggi la sesta udienza nell’aula del Tribunale di Tempio Pausania che vede al banco degli imputati il figlio di Beppe Grillo, Ciro e altri tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria e Edoardo Capitta. L’accusa sporta da una giovane italo norvegese e da una sua amica ai quattro amici è quella di violenza sessuale di gruppo.
Processo Ciro Grillo: la madre della vittima testimonia
Il processo a Ciro Grillo e ai suoi amici nasce a seguito della denuncia delle ragazze per i fatti avvenuti nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 all’interno della villetta di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo. Un’udienza che si è svolta a porte chiuse e che non ha visto la presenza dei quattro imputati in tribunale ma considerata comunque cruciale: oggi hanno testimoniato i genitori della ragazza e un consulente tecnico della Procura.
La madre della presunta vittima ha cercato di raccontare in aula in che modo sia cambiata la vita della figlia da quel giorno della violenza: “Dopo i fatti drammatici di quella sera mia figlia era una persona diversa, era solo un corpo che camminava. Da quella sera è iniziato un periodo di tragedia. Mia figlia mi ha detto: ‘Mamma sono stufa di sentire il mio respiro’”. La donna ha cercato anche di mostrare il quadro psicologico di come la ragazza mostri ancora segni di un trauma: “Non riesce più a stare con la luce spenta in camera”, e che soffrirebbe di acuiti disturbi alimentari. La 19enne che accusa il gruppo dei 4 amici di violenza di gruppo ad oggi vive ora all’estero.
Appuntamento della prossima udienza: 8 marzo 2023
L’avvocato della ragazza, Dario Romano, ha spiegato che quella della madre è “stata una testimonianza autentica, mai un’incertezza, colma di sofferenza. Riteniamo che possa essere di grande rilevanza nella ricostruzione del caso”. La deposizione della mamma era molto attesa in aula: fu lei infatti, alcuni giorni dopo la presunta violenza, ad accompagnare la figlia nella clinica Mangiagalli a Milano per una visita dopo aver notato in lei profondi cambiamenti.
Avrebbero dovuto testimoniare anche due amici-confidenti di infanzia della presunta vittima, alla quale la ragazza avrebbe raccontato tutto di quella notte del 2019. Il tribunale ha però deciso di rinviare le audizioni all’8 marzo.