Oltre 1.500 chili di formaggio, tra freschi e stagionati, e 30 chili di ricotta appena prodotta sono stati sequestrati in un caseificio di contrada Valcorrente a Belpasso, in provincia di Catania. Alcuni di questi alimenti sono sarebbero risultati infestati da vermi e insetti.
Caseificio abusivo a Catania, Noras sequestra 1.500 kg formaggio
Blitz a Catania del Nucleo operativo regionale agroalimentare. Il laboratorio del caseificio oggetto del provvedimento di sequestro effettuato dal Noras sarebbe stato privo di qualsiasi autorizzazione amministrativa e sanitaria.
In una cella frigorifera utilizzata prevalentemente per i formaggi sono state rilevate tracce di sangue e all’esterno della struttura in un recipiente in ferro sono stati ritrovati resti di parti di carcasse animali di specie non identificate.
Oltre al formaggio non idoneo alla vendita, gli agenti hanno rinvenuto vino imbottigliato privo di etichetta e tracciabilità, 400 litri circa di olio di oliva, farmaci per animali, un’affettatrice, un tritacarne, una macchina per il sottovuoto, otto coltelli da macellaio di varie misure e una mannaia. Elementi che lasciano aperta anche l’ipotesi di una probabile macellazione abusiva.
Tutti gli alimenti confiscati sono stati destinati alla distruzione perché ritenuti assolutamente non idonei all’alimentazione umana. Requisiti anche tutti gli utensili e gli attrezzi utilizzati per la caseificazione e la commercializzazione abusiva.
L’operazione ha visto impegnati 5 unità del Corpo Forestale e 2 medici dell’Asp di Catania, Dipartimento di Prevenzione Veterinaria. Il proprietario è stato individuato e denunciato all’autorità giudiziaria secondo le norme previste dal codice penale.
Salumi e formaggi di dubbia provenienza
Nei giorni scorsi i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Paternò, in collaborazione con i colleghi del Nas di Catania e della stazione di Nicolosi, hanno portato a termine una operazione simile a quella di oggi. Una macelleria di proprietà di un 23enne catanese, conservava nel banco predisposto alla custodia degli alimenti destinati alla vendita, 20 chili di salumi e 29 chili di prodotti caseari non tracciati. Al titolare è stato comminata una sanzione amministrativa per l’importo complessivo di 1.500 euro per la violazione delle norme imposte dal regolamento Ce.