Dentiera bene di lusso. Quando a dolere è un dente trema il portafoglio. Il dentista, è noto, è un lusso e non tutti possono permetterselo. I costi sono alti già solo per le visite, se poi si parla di cure dentali apriti cielo. Carie e problemi economici spesso vanno a braccetto. Per le cure odontoiatriche, vengono spesi circa 19 miliardi di euro l’anno. Questa cifra impatta quasi esclusivamente sulle tasche dei cittadini, poiché il 95% delle cure viene erogato in regime di solvenza in quanto non coperto dal sistema sanitario nazionale. “L’odontoiatria non deve essere un lusso per pochi anziani benestanti ma un’assistenza garantita a tutti gli over 65″, afferma Roberto Messina, Presidente di Senior Italia Federanziani. “Il valore delle pensioni medie secondo Inps è di 13.753 per un valore mensile di 1.146,08. Nella realtà i rincari e gli aumenti generalizzati dei prezzi degli ultimi anni hanno depauperato le famiglie per ben 2.369 portando così la disponibilità di una pensione annua a 11.384, circa 948 mensili. Secondo dati ISTAT la spesa per i consumi in sanità dei pensionati è del 6,1% pari a 57 mese totali e, quindi non potendo fare a meno dell’acquisto di farmaci o visite specialistiche soltanto chi ha una pensione più alta della media può accedere a odontoiatria privata a pagamento”.

Dentiera bene di lusso, il 49% degli anziani va dal dentista al massimo 3 volte l’anno

Lo studio è stato presentato e discusso presso il Ministero della Salute con il consigliere per l’Odontoiatria del Ministro della Salute Orazio Schillaci: il prof. Enrico Gherlone (Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele). Senior Italia FederAnziani auspica la costruzione, nel più breve tempo possibile, di un piano strategico per l’odontoiatria sociale. L’obiettivo finale è permettere ai senior di tornare a poter sorridere e ad alimentarsi in maniera corretta.
I costi arrivano poi alle stelle se non si tratta solo di curare una carie, ma di doversi rifare tutta la dentatura. In Italia solo il 19% degli over 65 anziani, spesso pensionati, può permettersi una protesi dentale fissa (la dentiera per capirci), mentre solo il 34% riesce a comprare quella mobile.
Quasi un over 65 su due (il 46%) porta protesi dentarie: il 43% di loro ricorre agli adesivi per bloccarle e il 49% utilizza le pastiglie per pulirle. Per la protesi il 60% degli over 65 spende mediamente circa 2.000 euro. Rispetto al rapporto col dentista, il 49% vi si reca al massimo 3 volte l’anno, mentre il 35% ci va solo quando è assolutamente necessario. Sono i numeri medi che riguardano il rapporto degli italiani con i dentisti che, al contrario di quanto può accadere per altri specialisti, spesso e volentieri sono privati. Nel nostro paese infatti un numero alto di pazienti, l’82% per l’esattezza, si rivolge a uno studio privato, mentre meno di uno su dieci si reca per le cure in una struttura pubblica. Il 6% utilizza i servizi di uno studio privato convenzionato, mentre solo l’1% ricorre a un centro odontoiatrico in franchising. Complessivamente il dentista costa per quasi il 50% degli over 60 meno di 300 euro l’anno. Sono questi alcuni dei dati resi contenuti nel II Rapporto su Senior e Odontoiatria redatto da Senior Italia FederAnziani e condotto dal suo Centro Studi. È stato svolta una survey con oltre 3.000 questionari inviati ad altrettanti senior di tutta la Penisola.
A questo proposito durante il colloquio è emerso come in Italia, per le cure odontoiatriche, vengono spesi circa 19 miliardi di euro l’anno. Questa cifra impatta quasi esclusivamente sulle tasche dei cittadini, poiché il 95% delle cure viene erogato in regime di solvenza in quanto non coperto dal sistema sanitario nazionale. Il dentista e la dentiera sono un lusso si diceva, ma da alcuni studi emerge che l’igiene dentale non è così diffusa e non tutti conoscono i vari step da seguire per la prevenzione.

Nasce il progetto di un programma di odontoiatria sociale

Dal II Rapporto su Senior e Odontoiatria emerge che l’83% dei senior utilizza lo spazzolino da denti classico (manuale) e solo il 30% sceglie lo spazzolino in base al consiglio del dentista. Il 41% del campione sostituisce lo spazzolino ogni 2 mesi, il 27% ogni 3 mesi, il 12% ogni 6 mesi. Per quanto riguarda gli altri prodotti per l’igiene orale il 35% del campione usa spesso un collutorio, mentre più della metà (il 53%) non ricorre allo scovolino. Il 62% dei senior acquista l’occorrente per l’igiene orale al supermercato, mentre solo il 19% in farmacia. Mensilmente per i prodotti dell’igiene orale il 48% degli over 60 spende meno di 10 euro e un altro 45% di loro spende tra i 10 e i 30 euro. “A nostro avviso un programma di odontoiatria sociale deve prevedere campagne sia di prevenzione che terapeutiche che consentano l’accesso alle cure anche alle fasce deboli della popolazione – prosegue il presidente Messina -. Il Consiglio Superiore di Sanità ha approvato un documento, ora sul tavolo del Ministro, che fotografa la situazione e individua le risorse economiche necessarie per un’eventuale modifica dei Livelli Essenziali di Assistenza di riferimento. Per realizzarlo c’è bisogno di nuove sinergie tra strutture pubbliche, università, studi convenzionati e industria. Grazie all’applicazione delle nuove tecnologie digitali e utilizzando professionisti, già nei ruoli dello Stato, si potrebbe facilitare questo percorso e arrivare alla formazione di nuovi professionisti. Ciò consentirebbe un notevole abbattimento dei costi per quanto riguarda gli operatori, i materiali e la realizzazione di manufatti protesici, che avverrebbe attraverso innovativi protocolli e una diminuzione dei costi di laboratorio odontotecnico. Di conseguenza, le strutture coinvolte in tale iniziativa sociale sarebbero messe in condizione di proporre prestazioni odontoiatriche a prezzi calmierati, accessibili a gran parte della popolazione oppure, in alcune particolari situazioni, programmi pilota con costi addirittura azzerati. Quanto sopra descritto potrebbe anche essere inserito nel nuovo progetto delle Case della Salute. Infine sono fondamentali i fondi integrativi e con alcuni dei quali è allo studio un percorso che possa permettere, se non di azzerare, di rendere più sopportabile e meno gravoso il problema del difficile accesso alle cure odontoiatriche”.