Sanremo e politica fanno rima da sempre. Il teatro dell’Ariston è solito offrire molto più che una semplice esibizione musicale: è uno spaccato dell’Italia legato al momento storico contingente, un riflesso dei vezzi e dei vizi del nostro paese, una fotografia dell’opinione pubblica italiana. E, in questo senso, non può non comprendere anche aspetti squisitamente politici. Dalla performance di un artista ad un messaggio di sfondo sociale divulgato nella maniera più disparata, quello di Sanremo è il festival più impegnato in assoluto. Capace, tra le altre cose, di dividere il popolo e di polarizzarlo intorno a questa o quella questione. Un meccanismo che si palesa sempre di più anche per via dei social network.
Sanremo e Politica: Salvini dà fuoco alle polveri
A dar fuoco alle polveri, ed a confermarci la natura political-polemica del Festival di Sanremo, è il Vicepremier Matteo Salvini. Il leader della Lega, in una intervista a Rtl 102.5, ha detto che il fatto che a Sanremo “Non ci sia la presenza di Zelensky non mi dispiace”, dato che “Portare la guerra al Festival mi sembra fuori luogo”. E, quanto alla presenza ieri sera del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “Se ha scelto di andarci, ha diritto di svagarsi. Non faccio polemica. È un momento abbastanza complicato per far la polemica sul festival”. Sul monologo di Benigni sulla Costituzione, poi, ha detto: “Non penso che la Costituzione debba essere difesa sul palco dell’Ariston”. Infine, un commento su Paola Enogu una delle co-conduttrici scelte, quest’anno, da Amadeus: “È una grande sportiva ma spero non venga al Festival di Sanremo a fare una tirata sull’Italia paese razzista. Gli italiani hanno tanti difetti ma non sono razzisti. Mi auguro che gli italiani, che hanno già tanti problemi, non si sentano colpevolizzati da chi usa la Tv pubblica per fare la morale a qualcuno”.
Le reazioni
Il festival di Sanremo polarizza. Ad una polemica, infatti, risponde sempre una contro-polemica. Non a caso le parti politiche di opposizione hanno – ognuna a modo suo – reagito ai commenti di Matteo Salvini.
Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, commenta: “E ti pareva che non partissero i mugugni della destra per Benigni ieri sera a Sanremo. Al di là delle parole sguaiate di Salvini verso Mattarella, il punto non è Benigni sul palco, ma il fatto che a milioni di italiani sia arrivato uno straordinario messaggio che valorizza, difende ed esalta la nostra Costituzione nata dalle ceneri della vergogna fascista”.
Un commento diretto a Salvini lo offre Mara Carfagna del Terzo Polo: “Salvini non si smentisce mai. Solo lui poteva dire che il presidente Mattarella è andato a Sanremo per ‘svagarsi’, banalizzando la presenza del Capo dello Stato al Festival, decisa per celebrare i 75 anni della Costituzione in un grande evento popolare che unisce l’Italia”. Sottoscrive anche Maria Stella Gelmini che commenta: “Il ministro delle Infrastrutture si sta occupando spesso del festival di Sanremo e non se ne comprende la ragione la nostra Costituzione è ancora il collante della nazione ed è portatrice di valori e principi non scalfiti dai suoi 75 anni di età, così come Sanremo è una grande manifestazione nazionale e popolare”.
Le fronde del Pd esaltano, a differenza di Salvini, la scelta di aprire l’edizione di quest’anno del festival di Sanremo con un omaggio alla Costituzione. Lo ha sottoscritto con soddisfazione il Senatore Francesco Verducci sottolineando che “È nostro compito far vivere la Costituzione”. A fargli eco è la deputata Ilenia Malavasi che, in aggiunta, giudica le parole di Salvini: “Non solo sono inappropriate, ma indicano chiaramente l’insofferenza per le basi della nostra democrazia. Per tacere la mancanza di rispetto per il Presidente della Repubblica. Il ministro delle Infrastrutture, con il solito becero qualunquismo, perde l’ennesima occasione di non fare una brutta figura”.