Supplenze docenti: non sono mai state facili da gestire, e oggi con le tecnologie sembra che le dinamiche di convocazione abbiano portato ad un peggioramento delle cose. Ne abbiamo parlato con Dino Caudullo, esperto in diritto scolastico, intervenuto ad Open Day, su Radio Cusano Campus. “I problemi sono più delle soluzioni, da quando nel 2020 sono state istituite le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). Quest’anno, più che in passato, si sono riscontrati problemi notevoli derivati dall’algoritmo usato dal ministero per gestire in maniera informatizzata le convocazioni per il conferimento delle supplenze – ha osservato Caudullo – in passato il problema non si poneva perché le convocazioni si svolgevano in presenza. Qualora fosse sorto qualche problema si poteva risolvere direttamente, adesso è tutto affidato al sistema informatico, all’algoritmo ministeriale e le complicazioni sono state notevoli.”

Supplenze docenti: “L’algoritmo, creato dall’uomo, ha fatto sorgere notevoli contenziosi”

Supplenze docenti: “L’algoritmo in questione, creato dall’uomo, ha aumentato i problemi da Nord a Sud, aumentando i contenziosi. Nel Lazio, ad esempio, moltissimi docenti si sono visti scavalcare da altri colleghi con minor punteggio. In alcuni casi l’algoritmo ministeriale ha dato prevalenza all’ordine di indicazione nella domanda delle preferenze di sede rispetto al punteggio posseduto in graduatoria ed il meccanismo ha assegnato – paradossalmente – la sede a docenti con minor punteggio in danno di chi li precedeva in graduatoria – ha sottolineato l’esperto – l’altro problema è stato determinato dal meccanismo delle “rinunce” previsto dall’ordinanza che regolava le supplenze. È un meccanismo contorto che proverò a semplificare: l’ordinanza ministeriale prevedeva che si dovevano indicare una serie di preferenze e se non se ne indicava qualcuna, come sede o tipologia di supplenza, si veniva considerati rinunciatari limitatamente a quella sede, o preferenza. Tuttavia, in sede di applicazione pratica, le cose si sono complicate per via dell’interpretazione che gli uffici scolastici hanno dato a questa norma del regolamento. Infatti, se durante la convocazione non trovavo corrispondenza tra le sedi indicate in domanda e quelle effettivamente disponibili, venivo considerato rinunciatario e non venivo più convocato per le eventuali ulteriori sedi disponibili, che venivano assegnate a docenti con minor punteggio.”

Alti i contenziosi nel mondo della scuola

“E’ molto alto il contenzioso nel mondo della scuola, ma questa litigiosità non è connaturata alla professione docente, ma deriva dalla normativa scolastica che è particolarmente contorta e stratificata – ha fatto notare l’avvocato Dino Caudullo – e comporta spesso contrasti nell’interpretazione delle norme”. A questi si aggiunge la recente polemica legata agli spostamenti, e alle opportunità di lavoro a Nord e Sud. “Il problema degli spostamenti dei docenti è legato alla sproporzione tra domanda e offerta; gli spostamenti hanno evidenziato le notevoli differenze del costo della vita tra le due Italie, quella del nord e quella del sud. Nel caso delle immissioni in ruolo, ad esempio, con il vincolo al trasferimento che viene imposto ai docenti, sono sorti notevoli problemi e difficoltà per le famiglie dei docenti. Tornando alle supplenze, ad esempio lo scorso anno in Piemonte non c’era un numero di insegnanti di scuola primaria sufficiente rispetto alle esigenze; per riuscire ad ottenere un incarico di supplenza bisogna quindi scegliere bene la provincia dove inoltrare la domanda, però dopo si pone il problema di resistere lontani da casa e mantenere l’incarico alla luce dei problemi economici correlati alla professione, che conosciamo”.

Il caos supplenze si risolverà se ci sarà buona volontà

Chi si laurea in discipline scientifiche, le cosiddette Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) in questo momento ha maggiori possibilità di ottenere un incarico di supplenza, nelle scuole medie ad esempio. “Il problema delle supplenze si risolverà con la buona volontà. Se verrà seriamente affrontato il problema di come regolare il funzionamento dell’algoritmo – si è congedato così Caudullo – probabilmente il caos che si è registrato quest’anno non si ripeterà, viceversa se verranno mantenute indicazioni sbagliate e spesso in contrasto con le stesse norme contenute nel regolamento delle supplenze i problemi si alimenteranno a catena, e non si arriverà ad una soluzione”.