La moda del campeggio e del turismo collegato prende sempre più piede. Dopo il boom dell’estate del 2022 arriva dati confortanti anche per quanto riguarda l’estate che verrà, con il campeggio che diventa sempre di più un punto di riferimento per il turismo di ogni tipo. La conferma arriva dal presidente di Faita-Federcamping, Alberto Granzotto. Tuttavia, nonostante l’aumento in percentuale delle persone che scelgono di affidarsi al campeggio per quanto riguarda il turismo, sul settore gravano comunque gli aumenti dei costi energetici, le incognite sul futuro delle concessioni demaniali e l’urgenza di ricostituire il capitale umano disperso a causa del Covid e ridotto a meno della metà nell’arco di due anni.
Tuttavia, nonostante le tante difficoltà dal punto di vista economico, al momento la situazione sembra man mano migliorare dal punto di vista nazionale, con le prenotazioni in vista della prossima estate che già raggiungono buoni livelli. Nel settore all’aria aperta, infatti, si registra un aumento complessivo del 10-15% del settore all’aria aperta, che si tradurrà in oltre 12 milioni di arrivi (nel 2022 erano 10,7 milioni, con un fatturato, indotto compreso, di 5,5 miliardi di euro). Una tendenza che, conferma il presidente di Faita-Federcamping Trentino Fabio Poletti, conferma i dati in aumento del 2022.
“Per i campeggi del Trentino i risultati del 2022 sono stati eccellenti – aggiunge Fabio Poletti, Presidente di Faita-Federcamping Trentino– La prospettiva di ulteriore crescita per i 2023 è confermata nell’ordine del 10%. Sul tappeto rimangono alcuni problemi soprattutto di adeguamento del gap tra le diverse strutture che operano nel contesto montano e dei laghi”. Per Roberto Failoni, assessore al Turismo della Provincia di Trento, “Il turismo all’aria aperta è un settore trainante per il nostro territorio e ne fa fede il sostegno garantito alle strutture trentine dai bandi di qualità promossi dalla Provincia”.
Turismo e campeggio, Granzotto: “2023 carico di promesse”
“Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2023 nasce carico di promesse – dichiara Granzotto – Mentre l’open air conferma il suo primato assoluto in ambito balneare, sono soprattutto il lago e la montagna, a far registrare le performances più incoraggianti, come prova lo studio di settore presentato oggi da Andrea Agazzani di Thrends durante il nostro convegno”. Si tratta, comunque, di una prospettiva confortante per quanto riguarda l’estate italiana del turismo in tenda.
Risultati che, nel periodo che va dal 2019 al 2022, hanno oscillato fra il +10% e il +12%, mentre rispetto al 2021 i fatturati sono aumentati del 20-30%. “Il potenziale c’è tutto – prosegue Granzotto – Ma permangono ostacoli sorti durante e dopo la pandemia, primo fra tutti la difficoltà di reperire personale professionale, ‘dirottato’ dal Covid verso altri settori durante i lockdown. Il tema del lavoro e della formazione dei nostri collaboratori sarà un elemento centrale per non sprecare questa occasione di crescita”.