Chi è Antonio Strangio, il latitante della ‘ndrangheta di San Luca in Aspromonte, indagato per mafia e traffico di stupefacenti, arrestato oggi, mercoledì 8 febbraio 2023, all’aeroporto di Bali, in Indonesia. Ricercato dall’Interpol con il codice rosso, Strangio è considerato un esponente di primo piano dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta, soprannominata ‘i Janchi’.

Chi è Antonio Strangio, il latitante della ‘ndrangheta arrestato

Strangio era stato coinvolto nell’operazione ‘Eclissi’ eseguita dai carabinieri di Reggio Calabria otto anni fa ed era riuscito a raggiungere l’Australia, sfuggendo al carcere.  I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, supportati dall’Unità I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) e dall’esperto per la Sicurezza italiana a Canberra, non lo hanno mai perso di vista, e in la collaborazione con Interpol Indonesia lo hanno bloccato a Bali, appena uscito dall’Australia: ora è in attesa di estradizione.

Un comunicato dell’Arma dei Carabinieri, pubblicato sul sito ufficiale, spiega l’operazione. Colpito dalla “Red Notice” Interpol (l’avviso di cattura internazionale per i soggetti ricercati in tutto il mondo) era ricercato per produzione e traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso, nell’ambito dell’operazione denominata “ECLISSI 2”, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotta dal Reparto Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria.

L’indagine, naturale prosecuzione della più complessa “Operazione Eclissi”, aveva portato, nel luglio 2015, all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti a cosche della ‘Ndrangheta del vibonese e del reggino (legati al clan BELLOCCO), mentre lui si era reso latitante nel 2016 scappando in Australia da dove, essendo stato naturalizzato cittadino australiano, non poteva essere estradato.

I Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, supportati dall’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) e dall’Esperto per la Sicurezza italiana a Canberra, non hanno mai mollato la presa sul latitante e al primo passo falso l’hanno catturato e con la collaborazione di Interpol Indonesia è stato, infatti, fermato a Bali, appena uscito dal paese australiano.

Al rientro in Italia dovrà la sua posizione dovrà essere valutata, fatte salve le ulteriori determinazioni che saranno assunte nei successivi gradi di giudizio.

Quella di Strangio è un’operazione che segue di poche ore la notizia, rimbalzata su tutte le testate internazionali, della cattura avvenuta a Saint Etienne in Francia di Edgardo Greco, latitante da 17 anni, noto come “chef della ‘ndrangheta” e condannato all’ergastolo per duplice omicidio.

Con Strangio sono 42 i latitanti arrestati in tutto il mondo in poco meno di tre anni dall’avvio del Progetto I Can, che sta raccogliendo i risultati di un lavoro volto a far crescere nelle forze di polizia di 13 Paesi (quelli più esposti alla minaccia) la consapevolezza della pericolosità globale dalla ‘Ndrangheta, che fino a poco tempo fa veniva considerata un fenomeno folcloristico italiano e non una potente organizzazione criminale che si è fatta impresa in tutto il mondo, che opera attraverso piattaforme criptate, paga in criptovalute e che inquina il tessuto economico e finanziario delle realtà che “colonizza”.

Arresto Antonio Strangi, Meloni: “Una soddisfazione”

Soddisfatta Giorgia Meloni, che commenta così l’arresto:

“Con la cattura a Bali di Antonio Strangio è stato messo a segno il terzo arresto contro pericolosi latitanti nell’arco di pochi giorni, dopo quelli di Edgardo Greco in Francia, irreperibile da 17 anni, e di Matteo Messina Denaro. Desidero esprimere la mia soddisfazione e le mie più vive felicitazioni a tutte le forze di intelligence, dell’ordine e di polizia che permettono questi straordinari risultati. La lotta contro la criminalità e contro tutte le illegalità resta un obiettivo prioritario del nostro governo”.