Trovate in Nuova Zelanda più di 3 tonnellate di cocaina che galleggiavano nell’oceano Pacifico, a comunicarlo è stata la polizia neozelandese che ha dichiarato di aver intercettato uno dei più grandi sequestri di droga nella storia del Paese oceanico.

Il bottino, presumibilmente proveniente dal Sud America e destinato all’Australia, si stima abbia un valore sul mercato nero di oltre 500 milioni di dollari neozelandesi circa 316 milioni di dollari USA o 294 milioni di euro. 

“Non c’è dubbio che questa scoperta sia un colpo finanziario per tutti, dai produttori sudamericani ai distributori di questo prodotto”, ha dichiarato il commissario della polizia neozelandese Andrew Coster.

Le autorità neozelandesi, che per ovvi motivi non hanno fornito ulteriori dettagli o coordinate del luogo in cui hanno trovato il carico di droga, hanno dichiarato di aver già inviato le 81 balle di stupefacenti in Nuova Zelanda a bordo di una nave della Marina e che in seguito le distruggeranno.

Non sono stati effettuati arresti nell’operazione, nota come “Hydros”, iniziata già nel Dicembre 2022 e che ha coinvolto funzionari doganali e forze armate neozelandesi. La polizia ha dichiarato di aver sequestrato abbastanza cocaina da rifornire la Nuova Zelanda per 30 anni.

Il commissario Andrew Coster ha inoltre dichiarato che si tratta del più grande ritrovamento di droghe illecite effettuato dalle agenzie neozelandesi, per distacco.

Nuova Zelanda trovate più di 3 tonnellate di cocaina: la droga sequestrata dalla polizia neozelandese

I funzionari ritengono che la droga sia stata gettata in un “punto di transito galleggiante” nell’Oceano Pacifico, dove sarebbe stata poi raccolta e portata in Australia. Una foto scattata e pubblicata dalla polizia mostra che l’enorme bottino era legato da reti e coperto da galleggianti gialli.

Su alcune balle c’era il simbolo di Batman e le confezioni di cocaina all’interno erano etichettate con l’impronta di un quadrifoglio. “Crediamo che fosse destinata all’Australia, dove sarebbe stata sufficiente per servire il mercato per un anno”, ha detto Coster. “È più di quanto la Nuova Zelanda utilizzerebbe in 30 anni”.

A fare la scoperta è stata un’imbarcazione che ha visto la strana formazione galleggiare alla deriva a centinaia di chilometri a nord-ovest della Nuova Zelanda. “Non c’è dubbio che questa scoperta assesti un duro colpo finanziario ai produttori sudamericani e ai distributori di questo prodotto”, ha aggiunto il commissario. Impossibile dire però con certezza da quale paese straniero provenisse tutto quel carico di droga.


“Sebbene ciò interrompa le operazioni della mafia, rimaniamo vigili dato quanto lontano sappiamo che questi gruppi possono spingersi per evitare l’attenzione delle forze dell’ordine. Sono incredibilmente orgoglioso di ciò che il nostro gruppo nazionale per la criminalità organizzata ha ottenuto lavorando con altre agenzie neozelandesi, tra cui le dogane e la forza di difesa della Nuova Zelanda. Il significato di questo sequestro e il suo impatto non possono essere sottovalutati”, ha commentato.

Coster ha infine sottolineato che le autorità “sanno che la distribuzione di droghe provoca gravi danni sociali, oltre alle implicazioni sanitarie e finanziarie negative per le comunità, in particolare per i tossicodipendenti e le loro famiglie”.

Il capo del Servizio Doganale, Bill Perry, ha elogiato la collaborazione con la Polizia e l’Esercito ed ha espresso la sua “soddisfazione” per “aver contribuito a evitare che una così grande quantità di cocaina causasse danni alle comunità in Nuova Zelanda, Australia e altri luoghi nella regione del Pacifico”.

“Questo è un enorme esempio di quanto le organizzazioni della criminalità organizzata siano disposte a spingersi nelle loro operazioni globali di traffico di droga e dimostra che non siamo esenti dagli enormi sforzi in questa parte del mondo”, ha affermato.

La polizia neozelandese ha infine, affermato che finora non sono stati effettuati arresti in relazione al sequestro della droga, anche se ha sottolineato che le indagini continuano, supportate da organizzazioni internazionali.