Quanti morti in Turchia per il terremoto? Al momento è una delle principali ricerche sul web degli utenti, impressionati dal bilancio delle vittime che aumenta costantemente. Il sisma che ha scosso la Turchia e la Siria lunedì 6 dicembre 20223 ha ucciso più di 11.200 morti, almeno 8.574 in Turchia e 2.662. Il totale delle vittime finora accertate, secondo fonti ufficiali, sale così a 11.236.

Quanti morti in Turchia per il terremoto?

Gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere al lavoro per fornire assistenza ai terremotati in Siria, ma di non voler collaborare con il governo di Damasco. Washington è pronto a dare ulteriore assistenza anche alla Turchia, dopo aver inviato due squadre di soccorso all’alleato della NATO, anch’esso pesantemente colpito dal terremoto di domenica.

“In Siria abbiamo partner umanitari finanziati dagli Stati Uniti che stanno coordinando l’assistenza salvavita”,

ha dichiarato ai giornalisti il Segretario di Stato Antony Blinken, incontrando il suo omologo austriaco.

“Siamo impegnati a fornire assistenza per aiutare la popolazione siriana a riprendersi da questa catastrofe, così come siamo stati il loro principale donatore umanitario dall’inizio della guerra in Siria”,

ha detto Blinken.

“Voglio sottolineare che questi fondi, ovviamente, vanno al popolo siriano, non al regime. Questo non cambierà”. 

Erdogan, non lasceremo nessuno senza casa

“Nessuno rimarra’ senza casa”. E’ categorica la promessa del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che da ieri si trova nelle province colpite dal terribile terremoto della mattina del 6 febbraio.

Più di 20 mila le vittime accertate

Sono più di 20 mila i morti per il terremoto che ha colpito Turchia e Siria. Lo riferisce il Washington Post. 

Bilancio totale sale a più di 19.300 morti

Con l’ultimo aggiornamento fornito dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan (16.170 morti e 64 mila feriti) il bilancio complessivo del terremoto che ha colpito Siria e Turchia sale a 19.362 vittime accertate. In Siria i morti nelle aree controllate dal governo sono 1.262 e 1.930 in quelle sotto il controllo dei ribelli nel Nord-Ovest. In totale in Siria i feriti sono 5.158.

17mila vittime accertate

Sono oltre 17mila le vittime complessive del terremoto che ha scosso la zona al confine tra Turchia e Siria. Per la Turchia, i numeri più aggiornati sono quelli forniti dal presidente turco, Recep Tayyip Erdoaan, che ha riportato 14.014 vittime. In Siria, per ora sono state segnalati 3.162 morti accertati. 

Tajani, altri 6 dispersi italiani ad Antiochia

Ci sono altri sei dispersi italiani, di origine siriana, nel terremoto che ha colpito il sud est della Turchia e la Siria. Lo ha detto al Tg1 il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Si tratta di 3 adulti e tre minori, ha detto, e si trovavano ad Antiochia.

D’Amato, squadre Ares 118-Usar hanno salvato 23enne

“Sono orgoglioso dei nostri operatori delle squadre di soccorso dell’Ares 118-USAR impegnate per il terremoto in Turchia che hanno contribuito ad estrarre vivo un giovane di 23 anni“. Lo dichiara, in una nota, Alessio D’Amato candidato alla presidenza della Regione Lazio.

Allarme OMS, ora evitare emergenza sanitaria

L’Organizzazione mondiale della salute ha lanciato un allarme chiedendo che vengano ripristinati urgentemente i servizi sanitari essenziali in Turchia e Siria per evitare un’emergenza sanitaria che rischia di creare ancora più vittime del sisma stesso. Lo ha detto a Ginevra il responsabile per la risposta al terremoto dell’OMS, Robert Holden.

Siria, ong: proteste per assenza aiuti dal territorio turco

Alcune decine di persone hanno manifestato in Siria nei pressi del valico frontaliero di Bab al Hawa al confine con la Turchia per protestare contro l’assenza di aiuti internazionali provenienti dal territorio turco dopo tre giorni dal devastante terremoto. Lo riferisce l’organizzazione non governativa italiana Still I rise che mostra video della manifestazione di protesta. Oggi sono passate al valico decine di bare di siriani morti in Turchia. 

Ue ospita a marzo conferenza donatori

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il premier svedese, Ulf Kristersson, hanno annunciato l’intenzione di ospitare una conferenza dei donatori, in coordinamento con le autorità turche, per mobilitare fondi della comunità internazionale a sostegno per il popolo di Turchia e Siria dopo il devastante terremoto di questa settimana. L’evento sarà ospitato a marzo a Bruxelles.

Mattarella si informa da Tajani su aiuti Italia

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato con il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, così come avvenuto due giorni prima, informandosi – si legge sempre in una nota del Quirinale – delle iniziative di solidarietà che l’Italia sta mettendo in campo per i soccorsi e gli aiuti nei confronti delle popolazioni turca e siriana vittime del gravissimo terremoto che le ha colpite.

Erdogan, basta polemiche, ora serve unità

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan chiede unità e dice basta alle polemiche che circolano su Twitter sui presunti ritardi nei soccorsi dopo il tragico terremoto che ha colpito il sud del Paese. Erdogan ha specificato che oltre 21 mila persone stanno prestando aiuto nella zona dell’Hatay, da dove il leader turco ha parlato.

Estratto bambino di 12 anni a Nurdagi

Proprio in queste ore è stato estratto un bambino di 12 anni a Nurdagi, vicino Gaziantep in Turchia

Estratto vivo dai soccorritori italiani ragazzo di 22 anni

È stato estratto vivo dai soccorritori italiani il ragazzo di 22 anni rimasto sepolto sotto le macerie di un palazzo crollato ad Antiochia.

Turchia: bambina di 18 mesi salvata dopo 56 ore

Una bambina di 18 mesi è stata estratta viva dalle macerie dopo più di 56 ore dal sisma nella provincia di Kahramanmaras, nel sud della Turchia. Lo riporta il sito turco Anadolu. 

Bambino di 8 anni estratto vivo da macerie dopo 52 ore

Un bambino di 8 anni è stato estratto vivo dopo 52 ore dalle macerie di un edificio crollato a causa del terremoto di lunedì in Turchia, nella provincia di Hatay. Lo riferisce la Bbc. Il bambino, Yigit Cakmak, è stato subito portato fra le braccia della madre.

Cina offre 30 mln yuan (4,1 mln euro) aiuti a Siria

La Cina ha offerto 30 milioni di yuan (4,11 milioni di euro) di aiuti alla Siria per il terremoto, con epicentro in Turchia. Lo ha annunciato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, spiegando che la cifra include due milioni di dollari cash per l’assistenza e i bisogni urgenti del Paese; il nuovo pacchetto cinese destinato alla Siria si aggiunge a quello di ieri per la Turchia.     

“Contemporaneamente, stiamo anche accelerando i programmi di aiuti alimentari”,

ha aggiunto la portavoce, che ieri aveva annunciato una prima tranche di aiuti da 40 milioni di yuan (circa 5,5 milioni di euro) per il terremoto in Turchia, contestualmente all’invio di una squadra di 82 soccorritori nel Paese.

Soccorsi, la differenza tra Turchia e Siria

Per la Turchia si sono mossi settanta Paesi di tutto il mondo; l’Ue ha mobilitato 28 squadre di ricerca e soccorso da 21 Paesi per un totale di circa 1.200 soccorritori e 79 cani da ricerca. Gli Stati Uniti hanno assicurato “tutto l’aiuto necessario”, inviando intanto due squadre (oltre 150 esperti). La Nato è pronta ad attivare il meccanismo di solidarietà civile per stare al fianco dell’alleato in questo momento difficile, dove a causa del devastante terremoto sono morte oltre 3.500 persone.

Per la Siria, dove al momento il bilancio è a oltre 1.700 vittime, il quadro degli aiuti non è ancora chiaro. La discrasia rispetto alla Turchia è dovuta non solo alle condizioni interne – la regione colpita, nel Nord-Ovest del Paese tutt’ora sotto il controllo conteso con la violenza tra Governo di Damasco, opposizione, movimenti estremisti e minoranza curda – ma anche alla situazione geopolitica: la Turchia può contare su validi alleati (Nato in primis) che la Siria, isolata nel mondo dopo la rivoluzione del 2011, non ha. A farsi avanti al fianco di Damasco ora solo la Russia e la Cina, principali sponsor del Paese, insieme all’Iran. A pagare il prezzo rischia di essere, ancora una volta, la popolazione civile.

Ue: “Respingiamo accuse sanzioni ostacolo aiuti Siria”

“Respingo categoricamente le accuse secondo cui le sanzioni europee potrebbero avere qualche impatto sul sostegno umanitario in Siria”.

Lo ha annunciato il commissario europeo per la Gestione delle urgenze, Janez Lenarcic.

“Ricordiamo che le sanzioni furono imposte nel 2011 per la repressione da parte del regime siriano contro la sua popolazione, anche con l’uso di armi chimiche”. 

“Le sanzioni colpiscono il regime e i suoi sostenitori e certi settori dell’economia da cui il regime trae profitto. Per chiarezza condivido con voi esattamente, nel dettaglio, che cosa riguardano le sanzioni europee contro la Siria”,

ha spiegato il commissario Lenarcic.

“Si tratta di sanzioni individuali contro 291 persone e 70 entità che sono soggetti a congelamento dei beni e divieti di viaggio a causa del loro ruolo nella violenta repressione della popolazione civile. Le sanzioni colpiscono membri del regime, l’esercito, certi imprenditori e aziende che fanno ampi profitti dall’economia di guerra e che finanziano il regime. Poi ci sono le sanzioni settoriali che riguardano alcuni settori dell’economia da cui il regime trae profitto e sono progettati in modo da evitare qualsiasi potenziale effetto negativo sulla popolazione siriana. Nel dettaglio, un bando dell’export di equipaggiamenti che possono essere usati per la repressione interna e tecnologia di sorveglianza di comunicazioni, un embargo del petrolio dalla Siria; divieto di commercializzare le obbligazioni siriane e bando di commercio dei prodotti siriani illegalmente portati fuori dalla Siria e divieto di export di beni di lusso alla Siria. Nulla che possa intaccare la consegna di aiuto umanitario e assistenza emergenza, specialmente nella situazione attuale dopo il terribile terremoto”,

ha ribadito Lenarcic.

Cina, Usa revochino sanzioni alla Siria

La Cina sollecita gli Stati Uniti a mettere da parte le loro “ossessioni geopolitiche” e revocare le sanzioni alla Siria per facilitare gli aiuti umanitari dopo il terremoto di lunedì che ha provocato quasi diecimila morti in Turchia e nel Nord della Siria. “Di fronte alla catastrofe, gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare le loro ossessioni geopolitiche, revocare immediatamente le sanzioni unilaterali contro la Siria e aprire la porta agli aiuti umanitari”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, che ha accusato gli Usa di “aggravare la crisi umanitaria” nel Paese.

Turchia, donne e bambini salvati dopo più 2 giorni

Continua senza sosta l’attività di soccorso e ricerca dei sopravvissuti dopo il terremoto in Turchia. Una donna di cui al momento si conosce solo il nome, Zeliha, è stata estratta viva da sotto le macerie dopo 53 ore nella città di Kahramanmaras, vicina all’epicentro del sisma. Nove ore prima ad Antalya, nella provincia dell’Hatay, un bambino di due anni, Muhammed, è stato trovato vivo dopo 44 ore trascorse sotto le macerie e salvato. Il piccolo ha ricevuto dell’acqua dalle mani dei soccorritori che lo hanno estratto dalle macerie dell’edificio in cui viveva. Sempre nell’Hatay una giovane insegnante è stata estratta alle prime luci dell’alba dopo 49 ore trascorse sotto le macerie.

Vigili del Fuoco italiani trovano ragazzo vivo

Le squadre Usar dei vigili del fuoco italiani inviati in Turchia dopo lo spaventoso terremoto di due giorni fa  hanno individuato un ragazzo in vita sotto il solaio in cemento di una palazzina crollata ad Antiochia. In corso le complesse operazioni di estricazione.

Unicef: decine di scuole e ospedali distrutti

“Questo è il terremoto più potente che ha colpito la regione in circa 100 anni ed è avvenuto nel momento peggiore possibile per i bambini e le famiglie vulnerabili nelle aree colpite. Decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte dalle scosse, con un forte impatto sui bambini”.

Lo ha detto il portavoce Unicef James Elder.

Papa: “Commozione e vicinanza alle vittime terremoto”

“Il mio pensiero va alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite da un  terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti”.

Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’udienza di oggi.

“Con commozione prego per loro ed esprimo mia vicinanza a questi popoli e a chi soffre per questa devastante calamità. Ringrazio chi si impegna per portare soccorso e incoraggio tutti a solidarietà con quei territori già martoriati da lunga guerra. Possano andare avanti di fonte a questa tragedia”,

ha aggiunto.