Il congresso del Pd prosegue. La commissione nazionale per il Congresso rende noti i primi dati ufficiali provenienti dalle commissioni provinciali quando, al 6 febbraio, hanno già espresso il loro voto 20184 iscritti. Il parziale fornisce la seguente fotografia: Bonaccini 9808 voti, pari al 48,8%. Schlein 7424 voti, pari al 36,94%. Cuperlo 1690 voti, pari all’8,41% De Micheli 1176 voti, pari al 5,85%.
Che sarebbe stata una questione tra Bonaccini e Schlein se lo aspettavano tutti. Presidente e (ex) Vicepresidente dell’Emilia-Romagna si contendono la guida del nuovo Pd. Staccati, e decisamente lontani, gli altri candidati. Uno dei quali, Gianni Cuperlo, ha comunque la forza di sdrammatizzare circa l’andamento di questo congresso. Lo fa ospite di Otto e Mezzo, a la 7, dove ammette che le speranze di una vittoria sono ridotte al lumicino. Così Cuperlo: “Primarie? Ho le stesse chances dei Cugini di Campagna al Festival di Sanremo. Il problema del Pd è che abbiamo governato per oltre 11 anni su 17 anche se le ultime elezioni le abbiamo vinte nel 2006. E che abbiamo sovrastimato l’effetto lutto per la caduta del governo Draghi e sottostimato l’importanza delle alleanze per impedire che la fiamma tornasse a Palazzo Chigi”.
Cuperlo e le scintille con Conte
Sollecitato su vari temi, Gianni Cuperlo ha avuto modo di fornire un punto di vista su svariate questioni. Tra queste, quella relativa al fu campo largo. Come sappiamo, infatti, l’alleanza tra Pd ed M5s è bella che finita. Se non per rare eccezioni (elezioni regionali in Lombardia) dettate da calcoli elettoralistici e non da comunanze politiche. È sufficiente guardare l’altra regione chiamata al voto, il Lazio, per capire come tra i due partiti ci sia ormai una certa distanza. Proprio dalle elezioni regionali nel Lazio parte Cuperlo per attaccare Giuseppe Conte. Le sue parole:
A Conte vorrei chiedere perché ha scelto di spezzare l’alleanza nel Lazio, facendo un favore alla destra. Forse lo sforzo di ricostruire l’unità delle opposizioni dovrebbe essere l’interesse di tutti. Almeno, è il mio interesse, e invece l’impressione è che sia Conte che il Terzo Polo preferiscano vedere il Pd farsi male.
Il Presidente del M5s non sembra essere toccato da queste punzecchiature. Oggi, a Tagadà, ha ribadito la linea: vedremo chi sarà il nuovo segretario del Pd e capiremo se ci sono margini per un dialogo.
Il caso Cospito
“Non è accaduto, come pensano alcuni, che Cospito abbia imposto alla delegazione del Pd che parlassero con gli altri detenuti al 41-bis. E se qualcuno sospetta che la delegazione sia andata ad esprimere appoggio alla battaglia contro 41-bis, io voglio dire che questa è un’enormità, una follia da respingere, uno stravolgimento della storia del Pd e è francamente irricevibile”.
Questo, infine, il commento di Cuperlo sul caso Cospito. Il candidato alla segreteria dem ha aggiunto:
Nessuno ha mai chiesto poi l’abolizione del 41-bis per Cospito o per nessun altro, ma solo di trasferire Cospito in un carcere compatibile con le sue condizioni di salute, come poi infatti è avvenuto. Sul caso Cospito, esiste un rapporto, ora sulla scrivania del ministro Nordio, che propone o la conferma del 41-bis o la detenzione in un carcere di massima sicurezza con censura. Io non sono il giudice che deve decidere, ma ho ascoltato opinioni di persone autorevoli e di insospettabile onestà che esprimono perplessità sul mantenere Cospito al 41-bis.
E ancora:
Io non penso che il Pd abbia qualcosa da chiarire sul caso Cospito. Si possono naturalmente avere giudizi diversi sull’opportunità della visita dei parlamentari Pd al carcere di Sassari, io sono convinto che siano andati a sincerarsi delle condizioni di salute di Alfredo Cospito dopo 80 giorni di sciopero della fame e verificare che quelle condizioni fossero compatibili con il regime a cui è sottoposto.