La mozione unitaria delle opposizioni contro Donzelli-Delmastro non la temiamo. È la logica conseguenza di quello che è stato detto in questi giorni. Mi stupisce ma non più di tanto l’unità delle opposizioni rispetto a una mozione che ha il solo scopo di mettere in difficoltà il governo”, così Giovanni Berrino, senatore di Fratelli d’Italia, intervenuto al Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.

Donzelli-Delmastro, opposizioni puntano a mozione censura unitaria

Le opposizioni convergono su una mozione unitaria, per chiedere le dimissioni di Delmastro e Donzelli. Il voto sul testo dovrebbe essere calendarizzato in Aula dopo le elezioni regionali.

“Ci sta che le opposizioni si trovino unite nel cercare di mettere in difficoltà il governo -continua Berrino – forse perché non hanno elementi che colpiscono di più l’elettorato. Questo lascia molto più il segno sui lettori e ascoltatori rispetto ad altri temi che in questi primi mesi di governo non sono arrivati. Ma siccome il tema è molto delicato bisognerebbe riportarlo all’interno della discussione parlamentare con toni meno aspri per concentrarsi su quello che non solo il governo ma anche le opposizioni dovrebbero fare a tutela di uno strumento che negli ultimi trent’anni ha prodotto buonissimi risultati nella lotta alla criminalità organizzata sia di stampo ndranghetista, camorrista, mafioso, sia che dal punto di vista del terrorismo”.

La questione della mozione Donzelli-Delmastro deriva dalla polemica sulle informazioni rilasciate in Aula dal vicepresidente del Copasir.

“Penso che il ministro Nordio sia stato preciso dopo un’indagine interna che aveva dichiarato subito di voler fare. Le notizie non erano riservate. Quelle stesse notizie erano quella mattina su alcuni quotidiani, quindi non si capisce bene se quello che si dice sui giornali non può essere detto in Parlamento. Penso che il dibattito debba essere riportato al difuori della campagna elettorale che si concluderà tra bene, deve essere riportato sul 41bis, della sua validità nel contrare la mafia e il terrorismo”.

Anche Sanremo negli ultimi giorni è stato terreno di scontro politico per il paventato intervento del presidente ucraino Zelensky.

“La partecipazione del presidente della Repubblica Mattarella è un grande evento per Sanremo ed è anche un riconoscimento che si dà al festival come momento di unità degli italiani attorno alla musica. Per quanto riguarda Zelensky, io appartengo alla schiera di coloro che ritengono che si è visto di tutto e di più sul festival di Sanremo dal punto di vista politico soprattutto negli ultimi 10 anni. Quello che è in gioco non è tanto la volontà di pace che nessuno di noi ama la guerra, ma è la vita dell’Ucraina. La decisione di leggere il comunicato penso che riesca a far arrivare il messaggio comunque in maniera molto forte”.