Assunzioni Pnrr 2023-2025: nuovi posti per 375mila unità, ecco quali sono i profili ricercati per ogni settore. A tanto ammontano le nuove entrate sul mondo del lavoro nella fase di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza da qui al 2025 secondo il rapporto stilato dalla Banca d’Italia. Del numero totale delle assunzioni, il 79% riguarderà il settore privato, nel quale il comparto dell’edilizia e delle costruzioni arriverà a quasi 100.000 assunzioni nel solo anno 2025. L’impulso al mercato del lavoro assicurato in questo e nei prossimi anni dal Pnrr sarà maggiore rispetto alla spinta proveniente dalle imprese: la variazione dell’occupazione nel periodo precedente la pandemia, dal 2014 al 2019, segnalava un saldo positivo di 39.300 nuove immissioni nel mondo del lavoro. A beneficiare delle nuove assunzioni saranno vari comparti, anche quello della Ricerca e dello Sviluppo. E non si cercheranno solo ingegneri, ricercatori, chimici, ma anche profili tecnici, come quelli di laboratorio, e candidati con competenze medie o di base.

Assunzioni Pnrr profili ricercati 2023-2025: nuovi posti per 375mila unità

Arriva dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza una forte spinta alle assunzioni dei prossimi anni. Dal rapporto della Banca d’Italia, infatti, la fase calda del Piano con l’attuazione dei progetti di sviluppo e degli obiettivi di riforma produrrà 375mila nuove entrate nel mondo del lavoro. Buona parte sarà assorbita dal settore delle costruzioni che, nel solo 2025, suo anno di picco, avrà bisogno di oltre 95mila nuove immissioni. A beneficiarne sarà anche il settore della Ricerca e dello Sviluppo che, nel 2024, avrà bisogno di 16.600 nuove assunzioni. Anche il comparto della produzione di personal computer, di elettronica e di ottica vedrà crescere le assunzioni nel suo anno di picco, con 12.700 nuove entrate. Sono i numeri diramati dalla Banca d’Italia che tengono conto dell’attuazione dei progetti degli oltre 174 miliardi di euro – dei 235,6 messi a disposizione – per i nuovi progetti del Pnrr. A queste assunzioni dovranno essere aggiunte anche quelle prodotte nel settore dell’Istruzione e nella Sanità dove, al momento, gli obiettivi di riforma non possono ancora essere quantificati in termini di maggiore occupazione data l’elevata incertezza dell’impatto delle nuove regole. Programmatori informatici serviranno in gran numero soprattutto nell’anno di picco, atteso per il 2024, periodo nel quale si attendono circa 28mila nuovi occupati nel settore. Non mancheranno gli esperti nella gestione del personale: l’anno prossimo ne serviranno 30.600, oltre a 19mila nuove immissioni che serviranno per le attività di supporto alla gestione dei progetti del Pnrr e ad altri 14mila circa esperti nella produzione di macchinari.

Ecco quali sono le offerte di lavoro per ogni settore

Tante le figure che saranno richieste sul mercato del lavoro per la gestione dei progetti del Pnrr. Assunzioni che saranno indirizzate sì a offerte di lavoro per figure di alta e altissima specializzazione, ma anche verso profili “routinari” come, ad esempio, i tecnici, soprattutto quelli di laboratorio. È quanto avverrà in particolare per le aziende private legate al settore della Ricerca e dello sviluppo, comparto che richiederà numerosi ingegneri, ricercatori, chimici, fisici, oltre ai tecnici. Il settore delle costruzioni, già in espansione nell’ultimo biennio grazie al superbonus 110%, potrà recuperare la flessione degli ultimi tempi e l’indecisione sull’andamento dei bonus edilizi, grazie a nuove immissioni generate dal Pnrr. Si parla, per questo comparto, di ingegneri, di operatori di macchinari, di tecnici con specializzazione, di project manager, ma anche di altri profili più “routinari”, come gli operai. Altre attività di supporto richiederanno assunzioni di profili di media o bassa specializzazione: ad esempio, dovranno essere garantite le coperture, in termini di occupazioni, per la vigilanza, la pulizia e per gli altri servizi necessari agli edifici. Tra i profili che normalmente il mercato del lavoro fatica di più a reperire, figurano quelli dei programmatori informatici standard. Laddove il mercato non dovesse soddisfare le richieste delle imprese, serviranno politiche di formazione indirizzate a far crescere i disoccupati e a facilitarne la loro assunzione.