Matteo Messina Denaro, arrestati il medico Alfonso Tumbarello e il prestanome Andrea Bonafede. È notizia dell’ultima ora l’arresto da parte dei Carabinieri del Ros del medico Alfonso Tumbarello di Campobello di Mazara, che avrebbe curato – anche personalmente – per molto tempo il boss catturato lo scorso 16 gennaio. In manette è finito anche un altro Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra che ha permesso a Messina Denaro di avere una nuova identità: era lui che ritirava le ricette. Da quanto si evince, i reati contestati al medico di Campobello sono quelli di concorso esterno in associazione mafiosa e di falso ideologico. Il professionista avrebbe anche firmato più di 130 ricette false. Il sostituto aggiunto Paolo Guido, nell’ordinanza di richiesta dell’arresto di Alfonso Tumbarello, ha parlato dell'”assordante silenzio” di Campobello di Mazara con vari livelli di “compiacenza omertosa e di complicità”, ma anche di paura nei confronti di Matteo Messina Denaro che avrebbero consentito a quest’ultimo di agire in totale libertà e anche di curarsi negli ultimi due anni.

Matteo Messina Denaro, arrestati il medico e il prestanome Andrea Bonafede

Nella giornata di oggi sono stati tratti in arresto il medico di Campobello di Mazara, Alfonso Tumbarello, e Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra che permesso a Matteo Messina Denaro di avere una nuova identità e per questo già finito in manette due settimane fa. Era lui a ritirare le ricette e le prestazioni sanitarie per conto del latitante. Tuttavia, come riporta l’aggiunto Paolo Guido nel provvedimento di fermo del medico, le attività volte a ricostruire le fasi precedenti l’arresto di Matteo Messina Denaro sono ancora in “pieno svolgimento”. Quanto finora appurato dai magistrati è il clima di omertà e di silenzio che è stato tenuto a Campobello di Mazara negli ultimi anni da parte di “tutta la comunità”. Un silenzio che avrebbe permesso al boss mafioso, ricercato in tutto il mondo, di poter agire indisturbato e di poter anche muoversi negli ultimi due anni per curarsi dal tumore, subendo anche degli interventi chirurgici delicati. In questo contesto si sarebbe affermata anche l’azione del medico Alfonso Tumbarello che avrebbe firmato più di 130 ricette false. Secondo i magistrati, il medico arrestato nella giornata del 7 febbraio, avrebbe favorito la mancata cattura di Matteo Messina Denaro, “curandolo per il tumore”, da quanto riporta il giudice per le indagini preliminari di Palermo, Alfredo Montalto. In particolare, le ricette false firmate da Tumbarello sarebbero almeno 95 per avere i farmaci necessari alle cure e 42 per svolgere le analisi e gli esami diagnostici.

Chi è il Alfonso Tumbarello, indagato di averlo aiutato?

Il prestanome di Matteo Messina Denaro, Andrea Bonafede, in questo contesto avrebbe preso parte nel farsi prescrivere i farmaci a nome suo. Bonafede, anche lui di Campobello di Mazara e di 59 anni (60 anni da compiere il prossimo 23 ottobre), avrebbe interceduto affinché i farmaci arrivassero al boss mafioso. Nei suoi confronti, i magistrati ipotizzano il reato di favoreggiamento e la procurata inosservanza di pena con l’aggravante di aver avvantaggiato un boss mafioso. Alfonso Tumbarello, 70 anni, era finito sul registro degli indagati il giorno dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, avvenuta il 16 gennaio scorso. In pensione da dicembre scorso, Tumbarello è stato medico di base di Andrea Bonafede. Il giorno dell’iscrizione sul registro degli indagati, il medico ha subito la perquisizione della sua casa di Campobello di Mazara, dell’abitazione di Tre Fontane e del suo studio medico. Alfonso Tumbarello ha anche un passato politico. Nel 2006 si era candidato alle elezioni regionali nella lista di Casini e Udc – il partito che proprio quell’anno ottenne la rielezione del governatore della Sicilia, Totò Cuffaro – collegata al simbolo regionale “Per la Sicilia Cuffaro Presidente”, ma non venne eletto. Cinque anni più tardi, nel 2011, si era candidato per la carica di sindaco di Campobello di Mazara, appoggiato dal Popolo delle Libertà, ottenendo il 7,55% dei voti. Dal giorno di inizio delle indagini a suo carico, è stato anche messo fuori dall’associazione massonica della quale era membro, il Grande Oriente d’Italia.