D’Amato Bandecchi, le accuse e le falsità non hanno mai fine. Il candidato del Pd alla regione Lazio prosegue la sua personale battaglia contro il fondatore dell’Università Niccolò Cusano Stefano Bandecchi, contro l’Università stessa e adesso sta prendendo di mira anche gli uomini di Alternativa Popolare.
Non si capiscono le reali intenzioni dell’uomo principale dei Dem alla Regione Lazio, ma è davvero curioso che ci sia così tanto astio nei confronti di un Ateneo e dei suoi dirigenti che l’hanno sempre sostenuto e considerato uno degli uomini più brillanti quando era assessore alla Sanità della Regione Lazio con Zingaretti presidente.
Da più parti, e soprattutto per attaccare il candidato del centrodestra Rocca, non smette di ricordare e menzionare l’indagine della Guardia di Finanza, dando tutto già per assodato e concluso, quando in realtà c’è un’indagine in corso e un’ipotesi di reato. Un errore di valutazione o malafede?
D’Amato Bandecchi. Le 800 dosi di vaccino
Propendiamo più per la seconda, a questo punto, se non altro perché, con le sue parole, le accuse contro Bandecchi e l’Università, con un senso di fastidio che traspare dalle sue frasi, fa un torto a se stesso, visto che appena due anni fa non faceva che elogiare i comportamenti dello stesso Ateneo in materia di prevenzione e soprattutto durante la pandemia e l’emergenza vaccinale, con l’apertura di un Hub vaccinale che lui stesso ha presenziato e che ha consentito nei mesi successi, eravamo a settembre del 2020, a tanta gente di effettuare le tre dosi di vaccino. Ma non è tutto.
Il documento originale:
In quello stesso periodo, con la campagna vaccinale in atto, c’era anche la possibilità, come si fa ogni anno, di potersi vaccinare dall’influenza, ma in quel periodo trovare le dosi era praticamente impossibile. Si scatenarono polemiche e accuse di ogni genere, nel Lazio, ma anche in tante altre parti d’Italia.
Ebbene, la redazione di Tag 24 è venuta in possesso di un documento che prova come lo stesso D’Amato nel 2020 considerava l’Università Niccolò Cusano come un Ente importante e un modello da seguire, talmente tanto credibile da poter disporre in via urgente 800 dosi di un vaccino introvabile, segno questo che, come ha detto più volte il direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, l’Unicusano è “all’avanguardia, ce ne fossero di posti come questo“.
Bandecchi: “Faccia la persona seria”
Parole adottate anche dallo stesso D’Amato che riconobbe nell’Università Niccolò Cusano un “modello credibile, efficiente e vincente”, tanto che il candidato Pd visionò direttamente come il presidio medico e tutte le persone che lavoravano (e lavorano) in Ateneo siano specializzate e pronte in qualsiasi momento. In quella circostanza, poi, l’Università ricevette le 800 dosi di vaccino anti-influenzale pagandole alla Regione e facendole inoculare ai dipendenti e non in forma gratuita.
Non capisce il motivo di così tanta acredine il fondatore e presidente del Consiglio d’Amministrazione Stefano Bandecchi: “Il candidato del Pd e signor D’Amato deve fare la persona seria e ricordare bene quando veniva ospitato dall’Università e la celebrava come un posto che esprimeva garanzia e un modello da seguire. Se adesso sostiene il contrario o fa finta di niente, dimostra di non essere una persona in grado di fare politica e di avere una credibilità politica”