La corsa al monopolio dell’intelligenza artificiale è iniziata. L’irruzione di ChatGPT è stato il primo deciso passo: il servizio di openAI è letteralmente andato a ruba, utilizzato da milioni di utenti che hanno ravveduto una svolta. La possibilità, cioè, di poter svolgere funzioni digitali in modalità decisamente più veloci proprio grazie al supporto di tale tecnologia. Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 il servizio – per ora gratuito – è letteralmente andato a ruba tanto da mandare in tilt i server che, in overboking, non possono più consentire il traffico a tutte e tutti. È molto probabile che entrando sul sito, magari in orario lavorativi, veniate rimandati ad una pagina bianca con scritte nere in automatica compilazione con un messaggio in capo: “ChatGPT is at capacity right now”. Sotto un link dove è possibile lasciare il proprio contatto sul quale, una volta che il sistema sarà nuovamente in grado di ospitare utenti, si riceverà un alert.
Google sfida ChatGPT e lancia la sua intelligenza artificiale: ecco Bard
Ma dicevamo, siamo solamente all’inizio. ChatGPT è un servizio sviluppato dalla startup californiana openAI e supportato da Microsoft. È quindi probabile che altri colossi del settore decideranno di investire su questo nuovo mercato tanto inesplorato quando, all’apparenza, fecondo. E infatti: Se Microsoft ha puntato miliardi su ChatGPT, l’americana Google e la cinese Baidu hanno fatto la loro contromossa annunciando nuovi strumenti basati sull’AI, il nuovo campo di battaglia dei colossi di internet. La risposta più decisa a Microsoft è arrivata proprio da Google che, direttamente con un post firmato dal ceo Sundar Pichai, ha deciso di svelare non solo il nome ma anche quello che la nuova Intelligenza Artificiale ‘Bard’ potrà fare. L’azienda di Moutain View in California, a tal proposito, fa sapere che Bard sarà in grado di:
combinare l’ampiezza della conoscenza mondiale con l’intelligenza, la potenza e la creatività dei nostri grandi modelli linguistici. Bard utilizza le informazioni presenti sul Web per fornire risposte aggiornate e di alta qualità. Può essere uno strumento per la creatività e un trampolino di lancio per la curiosità: per esempio, aiutando a spiegare a un bambino o una bambina di 9 anni le nuove scoperte del telescopio spaziale James Webb della Nasa, o per saperne di più sui migliori attaccanti di calcio in questo momento, o per ottenere consigli su come migliorare le proprie competenze.
La nuova tecnologia di Google è in fase di sperimentazione e verrà fornita, in un primo momento, a pochi utenti selezionati che avranno la funzione di testarla. Bard – spiega Google nella sua nota – si basa su LaMDA, il sistema Language Model for Dialogue Applications dell’azienda, ed è in fase di sviluppo da diversi anni.
C’è anche la Cina
Ma come abbiamo detto quello dello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale sarà una corsa che coinvolgerà molti più attori. Sarà una corsa a chi sarà in grado di accaparrarsene, se non il monopolio, la leadership assoluta in termini di mercato. Ecco perché si sta muovendo anche la Cina dove il gigante di internet Baidu ha annunciato il suo chatbot: entro marzo – riporta l’AGI – dovrebbero esaurirsi i test interni e si potrà iniziare a parlare di lancio. Il servizio dovrebbe chiamarsi Ernie Bot. Acclarato il passo in avanti di Microsoft, che ha fatto da apripista, rimane comunque avanti Google che ha fatto decisamente fatto un’accelerata. Visto il successo di ChatGPT, secondo la stampa americana, il colosso di Mountain View ha subito acceso un “codice rosso”, consapevole che questo rivoluzionario tipo di approccio potrebbe archiviare per sempre la ricerca così come la conosciamo da vent’anni. Un motore di ricerca che integra l’intelligenza artificiale darà infatti una risposta strutturata alla domanda posta.