Il cittadino ceceno latitante Rassoul Bissoultanov merita l’ergastolo per l’omicidio di Niccolò Ciatti. Ne è convinto il Pm di Roma, che nella sua requisitoria davanti alla Corte d’Assise ha detto: “Uccidere ha un significato ampio, può succedere in un incidente in auto o sul lavoro, Niccolò invece è stato ammazzato, assassinato, gli è stata tolta la vita in maniera crudele”. E’ attesa nelle prossime ore la sentenza dei giudici di Roma, dopo che una Corte d’Appello spagnola lo aveva già condannato a 15 anni.

Omicidio Ciatti: violenza brutale

Niccolò Ciatti fu pestato e ucciso la notte tra l’11 e il 12 agosto 2017 a Lloret de Mar, in Costa Brava, davanti a una discoteca. Originario di Scandicci, Firenze, era in Spagna in vacanza con gli amici, che hanno assistito alla scena: Ciatti è stato accerchiato ed aggredito da almeno 3 persone, fino al colpo al volto che probabilmente gli è stato fatale. “Bissoultanov voleva uccidere Niccolò e l’ha ucciso”, ha detto oggi il Pm, che ha citato le testimonianze degli amici: “era imbestialito, come un toro impazzito”. Dopo la condanna del tribunale spagnolo, il ceceno di 24 anni si è reso irreperibile ed è tutt’ora latitante.

La famiglia chiede giustizia, il padre: “Mi aspetto l’ergastolo”

Il padre di Niccolò Ciatti, Luigi Ciatti, dal 2017 a oggi ha sempre chiesto giustizia per il figlio e oggi, prima della sentenza definitiva dice: “Mi aspetto l’ergastolo per Bissoultanov perché l’omicidio che ha commesso è un omicidio volontario aggravato e la vita di mio figlio non può valere 15 anni, come deciso in Spagna”. Resta però l’amarezza di una sentenza che verrà pronunciata mentre l’assassino è ancora in libertà: “purtroppo la Spagna ha fatto di tutto per farlo fuggire lasciandolo libero un mese con solo l’obbligo di firma. E aveva già tentato di fuggire nel 2021”.