Ormai è un tema ricorrente, durante le elezioni, quello della suddivisione degli elettori nei seggi in base al sesso e il conseguente imbarazzo che ciò potrebbe suscitare per le persone transgender. L’istituzione di registri separati per elettori ed elettrici e, di conseguenza, anche di file separate fuori dall’aula scolastica trasformata in sezione è una modalità contestata dalle persone transgender (e non solo), che hanno documenti riferiti al sesso cosiddetto “assegnato alla nascita” e che non corrispondono ancora al sesso di elezione, cioè l’identità di genere in cui ci si riconosce. Il comune di Milano, nel limiti della legge, prova a fare qualcosa per favorire un voto inclusivo in vista delle prossime regionali del 12 e 13 febbraio.
Elezioni regionali 2023, nei seggi di Milano stop alle file separate in base al sesso per rispetto delle persone transgender
Attraverso un video, il Comune di Milano punta a sensibilizzare presidenti di seggio e scrutatori per “garantire che a ciascuna persona, indipendentemente da età, genere, orientamento sessuale, disabilità, religione o provenienza, sia permesso di esercitare questo diritto in tutta serenità” nelle prossime elezioni Regionali del 12 e 13 febbraio. Realizzato in collaborazione con Arcigay con l’attivista Alec Sebastian D’Aulerio, il girato contiene un’indicazione ai presidenti di seggio affinché il giorno delle elezioni distribuiscano gli elettori e le elettrici in un’unica fila, anziché dividerli in file differenziate sulla base dei generi femminile e maschile. Perché la pratica di dividere in base al genere gli elettori in due file, spiega il Comune ,”viene contestata da diversi anni perché discriminante e lesiva nei confronti delle persone transgender e non binarie. Mettersi in fila in base al genere assegnato alla nascita costringe, nei casi in cui esso non corrisponda alla propria identità o espressione di genere, a coming out forzati che possono sfociare in situazioni di imbarazzo o disgusto, a causa delle quali molte persone sono portate a scegliere di rinunciare al voto”. Quindi via le file separate, registri per uomini e donne vicini (di solito invece vengono posizionati uno di fronte all’altro con al centro la cattedra che serve per le urne e per il presidente) e identificazione delle persone solo quando arriva il proprio turno “optando per una modalità non discriminante e maggiormente rispettosa dell’identità di genere di ciascuno. Un’iniziativa in linea con la mozione “Provvedimenti volti a favorire l’inclusione e la cittadinanza delle persone transgender”, approvata dal Consiglio comunale nel maggio dell’anno scorso”. Non è il solo tema portato all’attenzione dal Comune: un altro video con Giuseppe Arconzo, delegato per le Politiche sull’accessibilità del Comune di Milano, richiama l’attenzione sul tema del voto riservato a quegli elettori ed elettrici impossibilitati a votare in modo autonomo e sul loro diritto a farsi assistere in cabina da un accompagnatore. Infine un video dedicato alle modalità di voto e alle indicazioni da seguire per una corretta verbalizzazione delle schede, illustrate dal vicesegretario generale del Comune Andrea Zuccotti. Il Comune ricorda anche come sia ancora possibile candidarsi a svolgere il ruolo di presidente di seggio e scrutatore: il Comune di Milano invita coloro che sono interessati a recarsi direttamente presso l’Ufficio Elettorale di via Messina 52 per dare la propria disponibilità ed ottenere la nomina diretta. Gaia Romani, assessora ai Servizi civici e generali ricorda: “In poco più di un anno abbiamo avuto tre appuntamenti elettorali, che hanno richiesto sforzi non indifferenti a tutta la macchina organizzativa del Comune. Tre sfide che ci hanno anche permesso, però, di toccare con mano quali fossero gli aspetti da migliorare ed efficientare. E prima di tutto infatti abbiamo voluto intervenire affinché il diritto di voto fosse garantito, nella massima serenità, a ogni persona. Purtroppo la divisione per genere basata su un sistema binario dei registri elettorali, prevista da una legge dello Stato, non ci consente di intervenire oltre. Ma con questa iniziativa, proviamo a fare un passo in avanti e dare una risposta alle tante realtà e associazioni che da anni fanno azioni di sensibilizzazione, denunciando una regola discriminante e per nulla rispettosa delle persone transgender e non binarie”.