Le vignette di Charlie Hebdo tornano a far discutere, e questa volta concentrano la loro satira sul terremoto in Turchia. A scatenare le polemiche è stato l’ultimo disegno pubblicato dal settimanale francese, incentrato sul sisma che ha provocato migliaia di vittime tra il sud della Turchia e il confine con la Siria. Nella vignetta, con in testa a mo’ di titolo “Terremoto in Turchia”, compaiono macerie e palazzi crollati e il commento “Non serve nemmeno inviare carri armati”.

La vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto in Turchia, pioggia di commenti negativi sotto il disegno

Un disegno, quello ideato dal vignettista Juin, che ha collezionato una caterva di commenti negativi da parte del popolo del web. Nell’occhio del ciclone è finita soprattutto la concezione di satira: l’accusa da parte di alcuni utenti a Charlie Hebdo è di incitamento all’odio.

La chiamate satira? Siete disgustosi. Migliaia di persone hanno perso la vita sotto le macerie. Altre migliaia aspettano notizie al freddo e senza una casa.

Tanti, insomma, i commenti polemici di chi si dissocia da una simile presa in giro nei confronti di tanti innocenti che soffrono a causa del terremoto. “Charlie, ti prendi gioco delle persone che hanno sperimentato un grande disastro”, “Ridicoli”, “Basta odio”, “Non pensate sia troppo?” sono solo alcuni tra i più coloriti. E ancora: “Centinaia di migliaia di persone sono ancora sotto gli edifici crollati. Questo è inaccettabile. Vergognatevi!”, “Non è satira. Non è libertà di espressione. Questo è l’esempio più disgustoso di incitamento all’odio”.

Non è tardata la reazione dei media turchi a proposito della vignetta. Hürriyet, uno dei più diffusi quotidiani nazionali, parla di “nuovo scandalo” da parte di Charlie Hebdo, reo di aver “preso in giro” il terremoto in Turchia. Anche l’emittente televisiva pubblica TRT Haber la definisce uno scandalo.

Vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto, il precedente sul sisma di Amatrice

Non è la prima volta che Charlie Hebdo scatena le polemiche per le sue vignette sul terremoto: noi italiani lo sappiamo bene, perché nel 2016 ce n’era stata una analoga sul terremoto nel Centro Italia.

In quell’occasione la rivista satirica aveva pubblicato dei disegni in cui si mostravano le vittime insanguinate: il comune di Amatrice si costituì parte civile il 24 novembre 2016, ritenendo le vignette di cattivo gusto. Un ricorso dichiarato nullo dalla Corte d’Appello di Parigi il 4 novembre 2022, che ha reputato le vignette “non offensive”.

Anche il tragico incendio nella cattedrale di Notre Dame finì nel mirino dei vignettisti di Charlie Hebdo, che ne approfittarono per fare dell’ironia politica.