Livorno 38enne brucia auto e poi si pente. – Un livornese di 38 anni, preso da un attimo di follia a seguito di un litigio della sua fidanzata, ha dato fuoco alla macchina della suocera, per poi pentirsi e chiamare da solo le forze dell’ordine, il 112. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco insieme alla polizia, pronti a sedare l’emergenza. Soltanto uno, l’ennesimo, tra i tanti casi di cronaca e vicende familiari in cui sono coinvolte le suocere, madri dei coniugi uniti dal “sacro vincolo del matrimonio”. Insieme alle mogli, sono anche queste madri le vittime, nell’ultimo periodo. Donne coinvolte, ferite, picchiate o addirittura uccise, dai rispettivi generi o dalle nuore. Ne facciamo proprio oggi una breve rassegna che ha al centro del suo argomento il fuoco, l’incendio come gesto di vendetta e sfregio ai danni delle donne durante i litigi in casa.
E’ facile che nasca, dallo studio di quanto oggi succede, una riflessione sulla sicurezza tra le “mura domestiche“, insieme allo sguardo più ravvicinato di cosa è successo al Livornese pentito che deve aver scatenato terrore e panico nel suo stesso “ambiente familiare.”

Livorno 38enne brucia auto della suocera: il pentimento

Un gesto nato come una fiamma, dall’attacco d’ira di un 38 livornese a seguito di un litigio. Niente più di questo descriverebbe meglio quanto accaduto a Borgo Cappuccini, in provincia Livorno. Durante la mattinata di ieri, lunedì 6 febbraio, poco prima delle nove del mattino, l’uomo ha acceso un fuoco, con l’intento di lasciare solo resti e cenere di quella che è l’auto di sua suocera, la madre della sua compagna. Poco dopo è arrivato il rimorso, il senso di colpa. Il 38ennne ha cercato di spegnere il suo stesso incendio, temendo di poter provocare danni irreversibili e molto più pericolosi. L’uomo ha chiamato il numero d’emergenza 112, pentito, raccontando tutta la vicenda in modo da poter permettere le più fedeli ricostruzioni su quanto successo.

Livorno, dà fuoco all’auto: intervengono la scientifica e i vigili del fuoco

Un atto violento, irragionevole e scellerato è quello dell’uomo di Livorno che ha dato fuoco all’auto di sua suocera dopo un acceso litigio con la sua ragazza. C’è stato fortunatamente il tempo per pentirsi della vicenda. La chiamata al 112 ha impedito che l’incendio provocasse danni molto più gravi nell’area circostante, in Borgo Cappuccini. Sul posto si sono subito recati i vigili del fuoco, accompagnati dalla polizia scientifica. Il principio del rogo più precisamente si è verificato nei pressi di piazza la Giovine Italia.

la macchina e il furgone in provincia di Napoli: uomo contro suocera e moglie

L’uomo procedeva a bordo dell’auto utilizzata dalla compagna, che però era di proprietà della suocera, la madre della donna con cui il 38enne avrebbe litigato prima di dar fuoco alla macchina. Si tratta di una Smart.

Pare che il litigio fosse proprio nato da una fase di rottura per la separazione dei due fidanzati. Un atto di rabbia a seguito della fine della relazione, sarebbe culminato con il gesto più violento e distruttivo nato dalle mani del 38enne. L’uomo ha fermato in strada la vettura, appiccando subito dopo il fuoco. Ha avuto paura, in seguito, di poter recare danni all’ambiente circostante o a terze persone che avrebbero potuto essere coinvolte nell’incendio. E’ partito alla ricerca di un estintore per porre fine al rogo al più presto. E’ riuscito a domare le fiamme ancor prima di denunciare quanto successo alla centrale operativa del 112.

L’ennesimo caso di violenza e scelleratezza di un uomo che minaccia con le fiamme delle donne, a seguito di una lite domestica. Non dimentichiamo, a tal proposito, il caso accaduto nemmeno un mese fa, in provincia di Napoli.

Un 22enne minacciava moglie e suocera di dar fuoco al furgone della donna più grande. Il motivo? La scelta del nome del neonato della famiglia. Se il padre tanto avrebbe desiderato per il figlio il nome del nonno paterno, suocera e moglie pare avrebbero preferito un nome più moderno. Ed è stata proprio questa la miccia, la ragione che ha scatenato il rogo:

“Metti il nome che dico io o ti incendio il furgone”. E così è successo. Il veicolo intestato alla suocera è stato trovato ridotto in cenere. Le fiamme, inoltre, sono arrivate a danneggiare l’auto di una casalinga totalmente estranea alla vicenda famigliare, parcheggiata a pochi passi dal furgone.